Amazon: “L’acqua di raffreddamento dei data center usata in agricoltura”
13 Dicembre 2022 14:00
Abbattere del 100% le emissioni di Co2 e restituire alla comunità più acqua di quanta se ne utilizza entro il 2030: le sfide dell’innovazione passano prima di tutto dall’ambiente e i colossi del tech si propongono come apripista.
Sostenibilità è stata una delle chiavi centrali di “re:Invent”, il grande evento organizzato a Las Vega (Usa) da Amazon Web Services (Aws) dedicato al futuro dei servizi cloud e digitali.
L’uso delle risorse e le emissioni di carbonio sono alcune delle grandi sfide urgenti dell’umanità e i colossi mondiali del tech le hanno messe oramai in cima ai loro impegni: dopo gli annunci di aziende come Google, Microsoft e Amazon di raggiungere entro uno o due decenni zero emissioni di Co2 e l’uso di sole fonti di energia rinnovabile, importanti passi in avanti arrivano anche sulla gestione dell’acqua.
In apertura di “re:Invent”, Aws ha annunciato il suo obiettivo di diventare water positive, ossia restituire alla comunità più acqua di quanta se ne utilizza, entro il 2030. “Ci impegniamo a fare la nostra parte per aiutare a risolvere questa sfida in rapida crescita”, ha affermato Adam Selipsky, amministratore delegato di Aws.
Così come altre grandi aziende mondiali, anche Aws, leader dei servizi cloud a livello mondiale, annuncia dunque un nuovo impegno per la sostenibilità ambientale, in particolare sulla capacità di utilizzo dell’acqua nel raffreddamento dei tanti data center, che potrà essere usata per attività agricola, e la realizzazione e la gestione di nuovi bacini idrici in vari paesi come Brasile, India, Indonesia e Sud Africa per complessivi 1,6 miliardi di litri di acqua dolce l’anno.
“Per rispondere alle sfide dell’energia sono fondamentali le tecnologie digitali”, ha spiegato Biljana Kaitović, vice presidente dell’azienda francese di energia Engie ospite sul palco di “re:Invent”, perché per loro natura le rinnovabili sono discontinue e per poter essere usate in modo efficiente è necessario poter gestire le reti in modo altamente tecnologico e smart. “Tra energie pulite e tecnologie c’è un doppio legame: le tecnologie hanno bisogno di rinnovabili, le rinnovabili hanno bisogno delle tecnologie”, ha concluso.
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