Dal Portogallo alla Francia: nasce il maxi-condotto
per l’idrogeno verde

15 Dicembre 2022 14:01

Da Celorico da Beira a Zamora, e poi ancora da Barcellona a Marsiglia.
Il futuro dell’energia pulita europea si apre in un paesino di ottomila anime nel cuore della penisola iberica e si distende verso il Continente con due grandi condotti che portano un unico nome di battesimo: H2Med.
Con il muro nordico sul price cap al gas ancora da scavalcare, il club del Mediterraneo riunito al vertice di Alicante presenta il primo grande corridoio dell’idrogeno verde, targato Portogallo, Spagna e Francia, e lancia la volata all’intera Unione europea, impegnata ad affrancarsi dai combustibili fossili russi. Rendendo di fatto l’estrema propaggine dell’Europa sud-occidentale, nelle parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, “un’importante porta energetica verso il mondo”.
Messe da parte le schermaglie per l’opposizione di Parigi al gasdotto MidCat attraverso i Pirenei – sostenuto invece da Madrid e Lisbona per tamponare nell’immediato la crisi energetica – i due tracciati del nuovo condotto per l’idrogeno saranno pronti entro il 2030 e costeranno nel complesso 2,5 miliardi di euro. E, hanno annunciato i due premier iberici Pedro Sanchez e Antonio Costa, pomperanno verso l’Europa il 10% del consumo di idrogeno necessario.


Il solo condotto tra Barcellona e Marsiglia, già noto come BarMar, avrà una capacità di 2 milioni di tonnellate all’anno. E per il presidente francese Emmanuel Macron potrebbe essere utilizzato anche per inviare l’idrogeno prodotto in Francia dall’energia nucleare – il cosiddetto idrogeno rosso – nella direzione opposta.
Con l’intenzione, ha scandito, di “raggiungere” allo stesso tempo gli obiettivi “ecologici, di innovazione e di sovranità strategica” del Continente “per la quale occorre diversificare le fonti”. Un disegno che deve ora tradursi in un progetto di interesse comune (Ipcei) per ottenere i finanziamenti dell’Ue che, ha assicurato von der Leyen, “vuole essere parte di questa storia di successo” ed è già al lavoro per creare “partenariati per l’idrogeno con i Paesi del Mediterraneo”.
Uno, con l’Egitto, è già chiuso. Un altro, con il Marocco, è in discussione.
Per il futuro potrebbe poi prendere vita una Green Hydrogen Partnership per tutta la regione.
E anche l’Italia, mentre con Ansaldo si muove in Algeria, “è pronta a fare la sua parte”, ha assicurato da Alicante il vicepremier Antonio Tajani, e “diventare uno snodo energetico”. Tutti piani che, negli auspici di von der Leyen, rappresentano “solo l’inizio” per l’autonomia energetica dell’Europa. Prima, però, il club EuroMed9 al gran completo invoca “una rapida attuazione” del tetto al prezzo del gas, ormai da giorni in rialzo sulla piazza di Amsterdam. I prossimi giorni in Ue saranno decisivi.

[email protected]

© Copyright 2024 Editoriale Libertà