Cibo e vino, consigli per un cenone sostenibile. E non lavate le stoviglie a mano
19 Dicembre 2022 05:00
Serenità, buon cibo e sostenibilità.
Potrebbe essere questo il menù perfetto per i tanti cenoni che ci aspettano in queste festività natalizie.
Sono pochi e semplici i consigli, secondo la ricerca dello Studio Fieschisecondo la ricerca dello Studio Fieschi, che consentono di alleggerire anche a tavola l’impatto climatico, cioè le emissioni di gas a effetto serra.
La carne
È risaputo che gli impatti ambientali di un pasto a base di carne sono superiori a quelli di uno vegetale.
Detto ciò, per coloro che non vogliono rinunciare alle proteine animali è utile conoscere quali tipi di carne hanno impatti maggiori. Le emissioni dei gas clima alteranti (chiamati anche gas a effetto serra) sono valutate in relazione alla produzione di un chilogrammo di carne e l’indicatore ambientale che esprime il loro impatto climatico è il potenziale di riscaldamento globale in 100 anni (GWP100), misurato in chilogrammi di Co2 equivalente.
Secondo lo studio “Environmental Footprint of Food production”, la classifica delle carni più impattanti per la produzione di un chilogrammo vede nettamente in testa quella bovina con 992 chili di Co2 equivalente; molto più staccate quella ovina (40 kg di Co2 equivalente), poi la suina (12 kg) e infine il pollame (10 kg).
I vini
Per quanto riguarda i vini, i fattori più impattanti sulla impronta ambientale sono la produzione e il trasporto, che per gli spumanti possono arrivare al 45% del totale.
A parità degli altri fattori, dovremmo quindi optare per le bottiglie più leggere, fermo restando che nel caso degli spumanti la bottiglia non può scendere sotto determinate soglie, poiché deve essere in grado di contenere pressioni elevate.
Un ulteriore consiglio pratico: il raffreddamento delle bottiglie in frigorifero si traduce a sua volta in emissioni di Co2. Nei mesi invernali, quindi, sfruttiamo il clima rigido per refrigerarle sul davanzale della finestra. Senza scordarci, però, che un frigorifero vuoto è poco sostenibile perché contro-intuitivamente consuma di più.
I dolci
Anche per la preparazione dei dolci per le feste natalizie la raccomandazione generale è quella di orientarsi su prodotti locali. Ma quando si tratta di cioccolato, ingrediente molto presente nei nostri dolci, ci sono differenze in relazione alle emissioni di gas a effetto serra? Secondo gli esperti, sì: dalle analisi condotte, risulta infatti che le emissioni dei gas climalteranti calcolate per un chilo di cioccolata fondente sono di circa la metà rispetto a quello della cioccolata al latte e bianca. Una differenza dovuta in larga parte all’assenza nella produzione del fondente della polvere di latte.
La frutta
La frutta che acquistiamo spesso percorre molti chilometri per arrivare sulle nostre tavole.
È il caso di alcuni frutti esotici che per essere consumati freschi vengono trasportati in aereo. Una forma di consegna che è molto più impattante rispetto ad altri mezzi di trasporto, come quella via nave: un chilo di prodotto che viaggia per mille chilometri via nave produce infatti 10 grammi di Co2 equivalente, mentre via aerea 1.130 grammi.
Secondo Our World in Data, le emissioni per la produzione di un chilogrammo di ananas ammontano a 930 grammi di Co2e. Per portarlo sulle nostre tavole, si consumano via nave 200 grammi di Co2 equivalente, mentre in caso di trasporto aereo 22.600 grammi.
Anche per questo motivo, se possibile, dobbiamo sempre prediligere frutta locale di stagione.
I piatti
Una tavolata da venti persone genera una quantità enorme di stoviglie da lavare. Per il pianeta è meglio ricorrere al lavandino o alla lavastoviglie? Secondo un recente studio non ci sono dubbi a riguardo: il consumo di acqua nei lavaggi manuali, se fatti facendo scorrere l’acqua corrente, è più del doppio rispetto a quelli in lavastoviglie, così come le emissioni di gas a effetto serra.
Acqua e Co2 equivalente, calcolati su quattro carichi di lavaggio a settimana, per 10 anni indicano per il lavaggio manuale 5.600 kg Co2 equivalente e 129.461 litri di acqua, mentre con la lavastoviglie 2.100 kg Co2 equivalente e 61.702 litri di acqua.
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