Il consumo globale di carbone nel 2022 ha superato gli 8 miliardi di tonnellate

28 Dicembre 2022 05:00

È nuovo record di consumo di carbone, principale fonte di emissioni di Co2, dovuto alla crisi energetica dopo l’aggressione russa all’Ucraina.
Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) nel 2022 il consumo globale dovrebbe crescere dell’1,2% rispetto allo scorso anno, a più di 8 miliardi di tonnellate, battendo un record del 2013. Secondo il report annuale dell’Aie, la domanda globale dovrebbe poi mantenersi all’incirca su questo livello fino al 2025, “in assenza di ulteriori sforzi per accelerare la transizione energetica”, stima, prevedendo un calo nelle economie avanzate ma una domanda sempre “robusta” in Asia.
Conseguenza per il clima: il carbone, l’energia più dannosa di tutte, rimarrà nell’immediato e per lungo tempo fonte primaria di Co2 nel sistema energetico globale.
“Il mondo si sta avvicinando a un picco nel suo utilizzo di combustibili fossili, guidato dal previsto declino del carbone, ma non ci siamo ancora arrivati”, ha dichiarato Keisuke Sadamori, direttore dei mercati energetici e della sicurezza presso l’Aie.
“La domanda di carbone sta reggendo e probabilmente raggiungerà il massimo storico quest’anno, spingendo verso l’alto le emissioni globali – ha aggiunto – ma, allo stesso tempo, molti segnali mostrano che l’attuale crisi sta accelerando anche la diffusione delle rinnovabili, l’efficienza energetica, l’uso delle pompe di calore”.
In un contesto di crisi energetica, la richiesta di carbone per produrre energia elettrica ha beneficiato quest’anno in particolare dell’aumento del prezzo del gas, anche se il rallentamento economico ha ridotto la domanda di energia elettrica.
In Cina (53% dei consumi globali) la domanda ha sofferto, da un lato, dei confinamenti legati al Covid, ma la siccità e le ondate di caldo hanno aumentato il fabbisogno di climatizzazione e ridotto il possibile utilizzo dell’energia idroelettrica.
Dal canto suo, l’Europa, di fronte al calo delle consegne di gas dalla Russia, dovrebbe vedere aumentare il proprio consumo di carbone nel 2022 per il secondo anno consecutivo. I prezzi, tuttavia, sono saliti a livelli senza precedenti a marzo e poi a giugno, sulla scia di quelli del gas, ma anche delle difficoltà di produzione in Australia, un fornitore chiave.
Ma i primi tre produttori mondiali, Cina, India e Indonesia, quest’anno hanno battuto tutti i record.
In tutto ciò, l’Aie non vede alcun movimento di investimenti a favore di progetti destinati all’esportazione. “Ciò riflette la cautela degli investitori e delle compagnie minerarie sulle prospettive del carbone a medio e lungo termine”, ha affermato l’agenzia, creata nel 1974 dall’Ocse per consigliare gli Stati sulla loro politica energetica.

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