Criptovalute, nel 2022 transazioni illecite
per 20,1 miliardi dollari
20 Gennaio 2023 14:00
Le autorità Usa hanno annunciato di aver arrestato a Miami, in Florida, un cittadino russo fondatore della piattaforma di criptovaluta Bitzlato, basata a Hong Kong, accusato di aver riciclato 700 milioni di dollari derivanti da attività criminali.
“AnatoliLegkodimov, 40 anni, residente in Cina, è stato bloccato nel quadro di un’operazione internazionale che ha coinvolto anche agenti francesi”, ha spiegato la vice ministra della giustizia americana Lisa Monaco.
Si tratta solo dell’ultima scoperta in ordine di tempo di un fenomeno in continua crescita.
Nel solo 2022, sono arrivate a quota 20,1 miliardi di dollari le transazioni illecite attraverso le criptovalute, che sono in aumento per il secondo anno consecutivo.
Il dato emerge dal 2023 Crypto Crime Report, lo studio realizzato dall’azienda Chainalysis, specializzata nell’analisi relative al mondo delle blockchain, ossia dei protocolli che permettono di registrare ogni sorta di transazione.
Il rapporto esamina le attività illecite connesse alla blockchain e analizza le ultime tendenze della cripto-criminalità.
Secondo il documento, gli oltre 20 miliardi di dollari stimati per le transazioni illecite rappresentano appena lo 0,24%del volume complessivo delle criptovalute.
Per la prima volta dal 2019, inoltre, la percentuale di tutte le attività illecite condotte con le criptovalute illecite ha registrato un aumento per due anni consecutivi: dallo 0,12% registrato nel 2021 si è passati allo 0,24% nel 2022.
Nel complesso, comunque, l’attività illecita rimane una piccola quota, inferiore all’1%, del volume complessivo degli scambi che avvengono con le criptovalute.
Nel rapporto si rileva inoltre che il 2022 è stato un anno complicato per l’industria delle criptovalute, contraddistinto da un mercato ribassista e dal fallimento di diverse grandi aziende del settore, tra cui Celsius, Three Arrows Capital e FTX. “Questi eventi – si afferma – hanno chiarito che, sebbene le blockchain siano intrinsecamente trasparenti, l’industria ha molti margini di miglioramento”.
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