Intelligenza artificiale: Google sfida Microsoft e lancia Bard, rivale di ChatGpt
08 Febbraio 2023 05:00
“Bard può aiutare a semplificare argomenti complessi, come spiegare a un bambino di 9 anni le nuove scoperte fatte grazie al telescopio spaziale James Webb della Nasa”.
Google lancia la sfida a Microsoft con Bard, la rivale di ChatGpt, l’applicazione di OpenAI sulla quale il colosso di Redmond ha scommesso miliardi di dollari. L’introduzione di Bard (il nome sembra evocare William Shakespeare, il Bardo per eccellenza della cultura anglosassone) conferma come la corsa all’intelligenza artificiale stia accelerando, con i colossi della Silicon Valley pronti a darsi battaglia su quella che è ritenuta la nuova frontiera della tecnologia.
Nei giorni scorsi Mountain View aveva annunciato un investimento da 300 milioni di dollari nella start-up Anthropic.
E ora si spinge ulteriormente avanti con l’introduzione di Bard, che sarà inizialmente disponibile per test a collaudatori fidati per poi essere successivamente presentata al grande pubblico.
I collaudatori selezionati sono un gruppo variegato geograficamente, che aiuterà Google a migliorare e capire l’uso dell’intelligenza artificiale da parte degli utenti. “Uniremo i feedback esterni con i nostri test interni per assicurarci che le risposte di Bard siano di qualità, sicure e fondate sul mondo reale”, afferma l’amministratore delegato di Mountain View Sundar Pichai, sottolineando che la fase di test aiuterà Google “a continuare a imparare e migliorare la qualità e la velocità di Bard”.
Bard si pone come obiettivo quello di generare risposte dettagliate a domande semplici. Il suo funzionamento si basa su Lamda, il Language model for dialogue applications salito alle cronache lo scorso anno per essere stato definito “senziente” da parte di uno degli ingegneri di Google.
Microsoft ha investito miliardi di dollari in OpenAI, la società a cui fa capo la popolare ChatGpt e ritenuta uno dei tre maggiori laboratori al mondo per l’intelligenza artificiale. Da quando è stata introdotta, in novembre, ha registrato un boom di utenti – diversi milioni solo in pochi giorni – e aperto un acceso dibattitto sulle potenzialità e sull’applicazione dell’intelligenza artificiale, costringendo fra l’altro scuole e università a iniziare a ripensare i propri modelli di insegnamento.
ChatGpt è infatti in grado di creare testi come un essere umano, usando una prosa chiara e definita e la punteggiatura appropriata. Per Microsoft quindi una enorme possibilità di guadagnare terreno di fronte alle rivali agguerrite che, comunque, non vogliono restare indietro. Come dimostrato da Bard di Google e dall’impegno di Mark Zuckerberg a fare di meta una delle leader nell’intelligenza artificiale.
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