Nel 2022 in Italia boom
di nuove colonnine per
la ricarica delle auto : +41%

10 Febbraio 2023 14:00

 

Aumentano i punti di ricarica elettrica, ma calano le auto elettriche.
È questa la fotografia riferita al 2022 scattata da Motus-E, prima associazione italiana a promuovere la mobilità elettrica.
I primi sono saliti a quota 36.772 in 19.334 infrastrutture di ricarica (stazioni o colonnine): 10,748 in più rispetto al 2021, +41%.
Dall’altro lato, lo scorso anno si è chiuso con meno di 50.000 veicoli Bev (elettrici puri) immatricolati (49.058), a fronte degli oltre 67.000 del 2021, registrando un calo del 27%.
Anche la market share scende al 3,7%, a fronte del 4,6% del 2021.
Complessivamente sono circa 170.000 veicoli Bev circolanti.
In virtù di queste performance opposte, l’Italia ha dunque più punti di ricarica per auto elettrica del Regno Unito, della Francia, della Germania e della Norvegia.
È seconda solo ai Paesi Bassi e al Belgio.
Proprio l’Olanda si conferma il Paese in Europa con il più alto numero di punti di ricarica ad uso pubblico, con un modello che privilegia le ricariche a potenza più bassa: in molte città (tra cui Amsterdam, Eindhoven, Rotterdam, Utrecht), proprio per favorire l’accelerazione della mobilità elettrica anche per chi non ha un posto auto elettrificabile, è possibile richiedere l’installazione di un punto di ricarica ad uso pubblico a bassa potenza in modo gratuito a fronte dell’acquisto o del noleggio di un’auto elettrica.
Il punto di ricarica sarà chiaramente accessibile a tutti gli utenti e la ricarica sarà a pagamento, ma il luogo di installazione viene così guidato direttamente dall’acquisto di veicoli elettrici. Nel 2022 le auto immatricolate nei Paesi Bassi sono 312.129, delle quali 73.400 Bev e 34.737 Phev (ibride plug in). La quota di mercato delle full electric, nonostante il costante calo del mercato totale, risale al 23,5%, sopra i valori del 2020 (20,5%). È particolarmente interessante anche notare che nel 2022 la quota di mercato delle auto Bev è passata dal 10% di gennaio, al 44% di dicembre.

Tornando all’Italia, l’88% dei punti di ricarica installati è in corrente alternata (AC), mentre il 12% in corrente continua (DC). Si sta assistendo a installazioni con potenze sempre più elevate. Infatti, oltre ad essere raddoppiata la quota dei punti in DC (nel 2021 i punti in DC erano intorno al 6%, a fronte del 12% del 2022), è triplicata la quota dei punti ultraveloci (ossia con una potenza superiore ai 150 kW).
Resta forte il ritardo sulle ricariche autostradali: oggi se ne contano soltanto 496 ad uso pubblico, in crescita comunque di 378 unità sul 2021.
A livello territoriale se da un lato più della metà dei Comuni italiani (58%) non ha attualmente punti di ricarica ad accesso pubblico, ma è anche vero che più del 99% del territorio italiano ha almeno un punto di ricarica nel raggio di 20 chilometri e l’86% del territorio anche in un raggio di soli 10 chilometri.
Il numero di punti di ricarica naturalmente cresce in modo esponenziale avvicinandosi a centri urbani e grandi città (dove si superano i 600 punti disponibili nel raggio di 10 chilometri).
Il 58% circa delle infrastrutture sono distribuite nel Nord Italia, mentre tra le città metropolitane, Roma è al primo posto per numero di punti di ricarica, Venezia prevale per il numero di punti in rapporto alla popolazione e Milano per i punti in rapporto all’estensione del territorio.

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