Ad Abu Dhabi la più grande centrale solare al mondo inizia a produrre energia
11 Febbraio 2023 14:00
Uno dei più grandi impianti solari del mondo, probabilmente il più grande, diventerà pienamente operativo nel giro di poche settimane negli Emirati Arabi Uniti, uno dei Paesi più ricchi di petrolio, destinato tra l’altro a fine anno ad ospitare la Cop28, i colloqui sul clima del 2023.
La società francese Edf renouvelables, partner del progetto, ha annunciato che la centrale di Al Dhafra “ha iniziato a produrre i suoi primi chilowattora alla fine dello scorso anno e dovrebbe entrare in servizio prima dell’estate”.
Situato in mezzo al deserto, 35 chilometri a sud di Abu Dhabi, l’impianto viene presentato come “la più grande centrale solare monosito al mondo” è di proprietà al 60% delle società pubbliche emiratine Taqa e Masdar, mentre la cinese Jinko Power Technology e la francese Edf si dividono il restante 40%.
Gli Emirati Arabi Uniti, uno dei principali esportatori di petrolio al mondo, stanno spendendo miliardi per sviluppare energia rinnovabile sufficiente a coprire la metà del loro fabbisogno entro il 2050 e puntano a zero emissioni nette di carbonio entro quell’anno.
“Il progetto Al Dhafra fornirà elettricità sufficiente per 160.000 famiglie, in un Paese di 10 milioni di persone”, ha affermato Olivier Bordes, direttore regionale di Edf Renewables.
Una volta pienamente operativo, produrrà fino a 2,1 gigawatt.
L’impianto, composto di giganteschi pannelli solari a doppia faccia che ruotano verso il sole, occupa un sito di oltre 20 chilometri quadrati.
Sarà utilizzata la più moderna tecnologia fotovoltaica, basata sui moduli cristallini bifacciali, che catturano la luce del sole da entrambi i lati per una migliore resa.
La tariffa sarà di 1,25 centesimi di euro/kWh.
Saranno sviluppate anche altre infrastrutture, come gli inverter, la connessione alla rete di trasmissione e le strutture associate.
Proprio gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno il vertice sul clima Cop28 a fine anno, una decisione criticata dagli ambientalisti che si chiedono se sia opportuno che uno dei maggiori produttori di petrolio del mondo debba guidare la lotta contro il riscaldamento globale.
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