Impianti fotovoltaici in campi, laghi, cave e industrie: ecco i nuovi criteri regionali

21 Febbraio 2023 05:00

Fotovoltaico, la Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha definito i criteri per la localizzazione degli impianti.
“L’obiettivo – spiegano da Bologna – è garantire la massima diffusione degli impianti tutelando suoli agricoli e valore paesaggistico e ambientale del territorio. La delibera approvata serve per assicurare la possibilità di investire in energia pulita, una priorità”.
La Regione punta dunque sempre più sul fotovoltaico e la Giunta propone al vaglio dell’Assemblea legislativa un atto specifico sul tema. Contiene l’aggiornamento dei criteri che orientano i soggetti, pubblici e privati, nella corretta localizzazione degli impianti, tutelando al tempo stesso i terreni coltivati, il paesaggio e l’ambiente circostante.
“Tutto questo – chiarisce l’amministrazione regionale – alla luce della più recente legislazione statale che, con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo più ampio e rapido di questi sistemi di produzione energetica, ha ampliato i casi di aree idonee, creando tuttavia dubbi interpretativi a causa della numerosa stratificazione normativa introdotta”.
Da qui la necessità di un intervento chiarificatore e di indirizzo della Regione, richiesto dagli stessi operatori: “L’obiettivo è armonizzare i criteri per la localizzazione degli impianti fotovoltaici, definiti dalla normativa statale, con le caratteristiche dei luoghi e, in particolare, con le tutele ambientali, paesaggistiche e delle coltivazioni certificate da salvaguardare. Resta ferma l’esigenza di promuovere un maggior sviluppo di questi impianti nel territorio dell’Emilia Romagna: scopo delle politiche regionali, in questo campo, è il contenimento delle emissioni e la riduzione del fabbisogno energetico, per consentire una reale transizione ecologica dell’intero sistema produttivo. Al tempo stesso aumentare il fotovoltaico consentirà di contrastare e ridurre l’impatto dei costi dell’energia su imprese e lavoratori”.
In estrema sintesi, l’intenzione è dare impulso allo sviluppo degli impianti mantenendo ferma la tutela di agricoltura e paesaggio.
“Per tutelare le eccellenze agricole che caratterizzano l’Emilia Romagna – chiarisce la regione – il testo della Giunta stabilisce che, laddove le aree siano interessate da coltivazioni certificate, vengono ammessi esclusivamente impianti agrivoltaici. Si è deciso di dare un impulso maggiore allo sviluppo al fotovoltaico prevedendo la possibilità di inserire gli impianti nelle cave dismesse, o recuperate, salvaguardando anche in questo caso i corridoi ecologici e le produzioni di pregio. Nelle aree che hanno come destinazione finale l’invaso o il bacino è consentita l’istallazione di impianti fotovoltaici flottanti, che potranno d’ora in poi coprire il 70% della superficie (in precedenza potevano interessare solo il 50% dello specchio d’acqua) e avere una distanza minima di 10 metri dalla sponda (in precedenza la distanza minima era di 20 metri)”.
La delibera fornisce poi importanti chiarimenti in merito alla possibilità, prevista dalla normativa statale, di occupare con impianti fotovoltaici una superficie non superiore al 60% dell’area di pertinenza degli impianti industriali. L’atto regionale specifica che l’installazione degli impianti in questa percentuale non dovrà comunque compromettere la funzionalità delle dotazioni infrastrutturali e tecnologiche dell’impianto produttivo, con particolare riguardo all’accessibilità delle persone, delle merci e dei mezzi di intervento e soccorso.
Si dovrà inoltre assicurare il mantenimento della quota dei parcheggi pertinenziali prescritta dalla disciplina urbanistica in vigore, ma è consentito ricoprire il 100% degli stessi con strutture di sostegno per la realizzazione di un impianto fotovoltaico soprelevato.

[email protected]

LE AREE IDONEE FISSATE DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

© Copyright 2024 Editoriale Libertà