Non è fantascienza: l’uomo del futuro potrebbe indossare un terzo braccio robotico
12 Marzo 2023 14:00
Un braccio robotico in più, come aiuto extra nelle attività quotidiane e nei compiti più difficili.
Non è più solo fantascienza, grazie allo studio dell’italiano Silvestro Micera, del Politecnico Federale di Losanna in Svizzera e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, presentato all’incontro annuale dell’Associazione americana per l’avanzamento della scienza (Aaas), a Washington.
La ricerca mira ad affrontare le sfide sia tecniche, sia cognitive, che comporterebbero la possibilità di controllare un terzo braccio indossabile, grazie ad elettrodi impiantati nel sistema nervoso.
Micera è noto per essere stato il primo, nel 2013, a ridare il senso del tatto ad un uomo amputato grazie ad una mano bionica. Questa tecnologia si basava sul fornire risposte sensoriali tramite elettrodi impiantati chirurgicamente nei principali nervi del braccio del paziente, e verrà presto utilizzata per ripristinare altre funzioni motorie e sensoriali in casi di lesione del midollo spinale e ictus.
Adesso, però, il ricercatore italiano inizia a esplorare anche la possibilità di aumentare ed estendere il corpo umano, grazie a tecnologie indossabili ed elettrodi impiantati con tecniche non invasive. “La ricerca sul controllo a tre braccia potrebbe aiutarci a capire come si ottiene l’apprendimento nelle attività della vita quotidiana – spiega Micera – ma questi dispositivi potrebbero essere utilizzati anche nella logistica, ad esempio per facilitare compiti complicati”.
Le sfide non riguardano solo l’aspetto tecnologico, ma soprattutto quello cognitivo: se non è semplice imparare ad utilizzare un braccio robotico in sostituzione di un arto perso, molto più complesso sarebbe, per un soggetto sano, riuscire a controllare un braccio in più.
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