“Regioni e Soprintendenze rallentano le rinnovabili”: l’attacco di Legambiente

02 Aprile 2023 05:00

Un’Italia a ostacoli sulle rinnovabili. A fronte di un elevato numero di progetti in valutazione (circa 1.364) e nonostante le semplificazioni avviate dall’ex Governo Draghi e l’istituzione e il potenziamento delle due Commissioni Via-Vas, sono pochissime le autorizzazioni rilasciate dalle Regioni negli ultimi 4 anni. Nel 2022 solo l’1% dei progetti di impianti fotovoltaici ha ricevuto, infatti, il via libera. Si tratta del dato più basso degli ultimi 4 anni se si pensa che nel 2019 a ricevere l’autorizzazione sono state il 41% delle istanze, per poi scendere progressivamente al 19% nel 2020, al 9% nel 2021. Ancor peggio i dati dell’eolico on-shore con una percentuale di autorizzazioni rilasciate nel 2019 del 6%, del 4% nel 2020, del 1% nel 2021 per arrivare allo 0% nel 2022. Lo rivela il report di Legambiente “Scacco matto alle rinnovabili 2023”.
A pesare in prima battuta “norme obsolete e frammentate, la lentezza degli iter autorizzativi, gli ostacoli e le lungaggini burocratiche di Regioni e Soprintendenze ai beni culturali i due principali colli di bottiglia dei processi autorizzativi”. Il risultato finale, secondo l’associazione, è che nella nostra Penisola “l’effettiva realizzazione di nuovi impianti da fonti pulite resta timida e insoddisfacente, quasi un miraggio nel 2022”.
Eppure, negli ultimi anni sono aumentati sia i progetti presentati sia le richieste di connessione alla rete elettrica nazionale di impianti di energia a fonti rinnovabili: quest’ultime sono passate da 168 Gw al 31 dicembre 2021 ad oltre 303 Gw al 31 gennaio 2023. Sono 1.364 gli impianti in attesa di autorizzazione statale, il 76% distribuito tra Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Secondo Terna, nel 2022 sono stati installati nuovi impianti di rinnovabili per appena 3,035 Gigawatt.

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