Le piante in classe fanno calare del 20% la CO2 e aiutano a seguire meglio

27 Aprile 2023 05:00

Dalla Biocasa della Nasa che per prima aveva studiato ed individuato che alcune varietà di piante utili potevano rendere più pulito l’ambiente interno alle stazioni spaziali alla sperimentazione in ambiente scolastico in Italia.
Il killer silenzioso da studiare che mette in pericolo la nostra salute è l’inquinamento indoor.
Per la prima volta una sperimentazione condotta da Coldiretti Toscana e dall’Istituto per la Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ibe-Cnr) in collaborazione con Donne Impresa Coldiretti, Affi (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e AssoFloro nell’ambito di un protocollo siglato con l’Istituto Alberghiero Saffi di Firenze sta dimostrando che l’introduzione di alcune specifiche varietà di piante da interno, come la sanseveria, la chamadorea, la yucca, il ficus e la schefflera nelle aule scolastiche dove si svolgono regolarmente le lezioni, può migliorare sensibilmente la qualità dell’aria respirata dagli studenti e rendere gli ambienti più piacevoli e rilassanti e favorire la concentrazione e dunque l’apprendimento.
In circa cinque mesi dall’avvio della sperimentazione le concentrazioni di CO2, componente che causa il mal di testa e provoca un calo della concentrazione, sono crollate del 20%, mentre quelle delle polveri sottili PM 2,5 del 15%.

I risultati sono stati presentati nell’ambito di un presentazione che si è tenuta all’Istituto Alberghiero Saffi di Firenze a cui hanno partecipato Angelo Corsetti (Direttore Coldiretti Toscana), Giorgio Matteucci (Direttore IBE-CNR), Rita Baraldi e Alessandro Zaldei (IBE-CNR), Roberto Curtolo (Dirigente Ufficio Scolastico Regionale), Francesca Lascialfari (Dirigente Scolastico Istituto Alberghiero Saffi), Nada Forbici (Coordinatore Consulta Nazionale Florovivaismo Coldiretti e Presidente AssoFloro). Il progetto è sostenuto dalla Regione Toscana intervenuta con Stefania Saccardi (vice presidente ed Assessora all’agroalimentare) e Alessandra Nardini (Assessora all’Istruzione).

Il protocollo
Non solo lezioni in aula e visite nelle aziende agricole che hanno coinvolto attraverso il progetto “Curiosi per Natura” nell’anno scolastico in corso oltre 20 mila studenti toscani, il protocollo siglato da Coldiretti Toscana, Ibe-Cnr e Ufficio Regionale Scolastico, si è spinto oltre prevenendo anche una fase di monitoraggio della qualità dell’aria in alcune aule per dimostrare, con dati scientifici alla mano, che le piante da interno sono una soluzione green, disponibile ed economica alla cosiddetta sindrome dell’edificio malato che accomuna scuole, uffici, ospedali ed ambienti al chiuso in generale. Spazi dove i nemici si chiamano formaldeide, benzene, xilene, toluene, tetracloroetilene: inquinanti che abitano insieme a noi, alcuni dei quali prodotti naturalmente dal nostro corpo, e che si trovano per esempio nella colla del pavimento, arredi e rivestimenti, vernici, fotocopiatrici, stampanti e computer.
Salute dei giovani a rischio
I bambini sono i gruppi più colpiti dalle conseguenze dell’inquinamento indoor. E le scuole gli ambienti dove ogni giorno, 400 mila studenti nella Regione Toscana, trascorrono la maggior parte del loro tempo spesso in situazioni di affollamento. Il monitoraggio ha coinvolto quattro classi dell’Istituto alberghiero fiorentino con medesime caratteristiche: in due sono presenti una quarantina di piante in vaso di diverse specie già riconosciute nell’ambiente scientifico come filtri naturali, in altre due non è invece presente alcuna pianta. Le specie utilizzate per l’allestimento sono state soprattutto piante di sansevieria, di piccole palme (Chamaedorea) e piante più grandi come schefflera, ficus e yucca. Particolare attenzione è stata posta nella disposizione delle piante all’interno delle aule-pilota sulla base non solo dell’idonea esposizione alla luce ma anche del risultato estetico finale, consci dell’importanza del verde nel creare ambienti più accoglienti e del contributo delle piante a favorire l’attenzione e la concentrazione degli alunni ma anche a ridurre stati ansiosi e di stress, contribuendo ad aumentare la qualità del servizio educativo.
I risultati
Il monitoraggio della qualità dell’aria all’interno della aule, effettuata con le nuove centraline Airqino-indoor, apparati innovativi sviluppati da Ibe-Cnr in collaborazione con Tea-group srl, e dotati di sensori per rilevare temperatura e umidità dell’aria, anidride carbonica (CO2), PM2,5 e composti organici volatili, hanno dimostrato come le piante abbiano migliorato la qualità dell’aria riducendo di circa il 20% la concentrazione di CO2, con punte anche del 75%, e del 15% quella delle polveri sottili PM2,5. In particolare le polveri sottili respirabili sono estremamente dannose per la salute umana poiché, per le loro dimensioni, riescono a raggiungere anche gli alveoli polmonari. Risultati definiti dai ricercatori ben al di sopra delle aspettative per un progetto che porta con se benefici in termini di salute, benessere psico-fisico ed apprendimento scolastico.

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