New York sta sprofondando sotto il peso dei grattacieli: cala due millimetri all’anno
25 Maggio 2023 05:00
La città di New York sta sprofondando di 1-2 millimetri all’anno sotto il peso dei suoi stessi grattacieli.
La deformazione del terreno, che nel lungo periodo potrebbe aumentare il rischio di inondazioni, è stata mappata mettendo a confronto i dati satellitari con i modelli della geologia del sottosuolo.
Lo studio è pubblicato su Earth’s Future da un team di esperti dell’Università di Rhode Island guidati dal geologo Tom Parsons.
I ricercatori hanno calcolato la massa cumulativa di oltre un milione di edifici a New York City, che risulta essere pari a circa 764 milioni di tonnellate.
Quindi hanno diviso la città in una griglia di quadrati di 100 metri per lato e hanno convertito la massa degli edifici in una pressione verso il basso, tenendo conto della forza di gravità. Non è stato invece considerato il peso di strade, marciapiedi, ponti e ferrovie.
Questi dati sono stati inseriti nei modelli che riproducono la complessa geologia del sottosuolo, costituito per lo più da sabbia, limo, sedimenti argillosi e affioramenti rocciosi. Gli esperti hanno così potuto constatare che la Grande Mela poggia su un substrato piuttosto variegato che reagisce in modo diverso al peso degli edifici.
I terreni più ricchi di sedimenti argillosi e riempimenti artificiali sono più proni al fenomeno della subsidenza (ovvero allo sprofondamento), con un valore medio di 294 millimetri misurato nella parte bassa di Manhattan; terreni più elastici riescono a riprendersi dopo la costruzione degli edifici, mentre il substrato più roccioso a cui sono ancorati molti grattacieli non si muove più di tanto.
Confrontando questi dati con le rilevazioni da satellite dell’altezza del suolo, i ricercatori hanno elaborato una nuova e più dettagliata mappa della subsidenza a New York.
Lo scopo dello studio, spiegano gli autori, “è sensibilizzare sul fatto che ogni nuovo grattacielo costruito in zone costiere, fluviali o lungolago potrebbe contribuire al futuro rischio di inondazioni”.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE