I batteri probiotici nuova frontiera per sanificare i mezzi di trasporto pubblici
13 Giugno 2023 14:00
Stessi treni delle linee metropolitane di Milano, due diversi sistemi di sanificazione a confronto.
Con questo approccio è stato testato un nuovo metodo di sanificazione biologica risultato più efficace e sicuro dei classici metodi basati sull’impiego di disinfettanti chimici come il cloro.
Il nuovo metodo, denominato Pchs, è stato messo a punto dal Laboratorio Interdipartimentale Cias dell’Università di Ferrara, grazie alla decennale collaborazione con l’azienda Copma di Ferrara. “Durante la pandemia di Covid la sanificazione chimica è stata una misura importante per prevenire la diffusione del virus, ma è stato dimostrato che l’uso prolungato di agenti chimici ha effetti negativi sull’ambiente e sull’uomo, selezionando inoltre specie patogene farmaco-resistenti”, spiega Elisabetta Caselli, professoressa del Dipartimento di Scienze chimiche, farmaceutiche ed agrarie e responsabile dello studio.
I ricercatori si sono quindi dedicati alla messa a punto di Pchs, un sistema alternativo di sanificazione che evita l’uso di agenti chimici ed è basato sull’utilizzo di batteri probiotici del genere Bacillus.
“I probiotici sono comunemente consumati come integratori alimentari per riequilibrare il microbioma umano, ma possono anche essere sfruttati nel campo della sanificazione per la loro capacità di competere con i microrganismi patogeni”, continua la professoressa Caselli.
Lo studio, realizzato in collaborazione con l’Azienda trasporti milanesi (Atm), si è svolto nel periodo settembre-dicembre 2021 e per 12 settimane ha monitorato l’impatto della sanificazione biologica rispetto a quella chimica sulla composizione del microbioma sulle superfici e nell’aria della metropolitana, con particolare riguardo ai patogeni umani, tra cui il Covid. “I dati raccolti hanno evidenziato differenze significative nel numero di patogeni nei treni, dimostrando che la sanificazione probiotica ha portato a un significativo abbattimento dei patogeni in circa 2 mesi di utilizzo (quasi – 100% alla fine della sperimentazione), mentre il livello di patogeni rilevati nel treno trattato con disinfettanti chimici non è cambiato significativamente “, sottolinea infine Caselli.
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