Inizia ad arrivare il “conto” per gli inquinanti eterni: risarcimenti miliardari
30 Giugno 2023 14:00
Negli ultimi mesi sono stati raggiunti diversi accordi in tutto il mondo per risolvere le cause relative agli effetti degli “inquinanti eterni”, tra cui uno del valore di 12,5 miliardi di dollari la scorsa settimana negli Stati Uniti.
In Francia, dove si profilano diverse cause, le preoccupazioni si concentrano sulla “valle chimica” vicino a Lione. Martedì scorso, i sindaci di venti comuni a sud di Lione hanno annunciato l’intenzione di presentare una denuncia collettiva contro i produttori di sostanze chimiche.
Ampiamente utilizzate nella vita quotidiana come componenti di stufe in teflon, imballaggi alimentari, tessuti e automobili, queste sostanze note come Pfas devono il loro soprannome al loro lunghissimo ciclo di vita e, in alcuni casi, ai loro effetti nocivi sulla salute.
Il gruppo americano 3M ha accettato di pagare a 12,5 miliardi di dollari tra il 2024 e il 2036 per finanziare le tecnologie di trattamento delle acque che sono risultate positive ai Pfas. L’accordo con diverse reti pubbliche di distribuzione dell’acqua potabile negli Stati Uniti deve essere approvato da un giudice. In particolare, è stata presa di mira la schiuma acquosa dell’azienda, utilizzata dai vigili del fuoco per estinguere gli incendi prima di disperdersi nel terreno. Secondo i querelanti, l’azienda era l’unica a produrre Afff contenente Pfas, una sostanza associata a “un aumento del rischio di cancro e altri gravi problemi di salute”.
La 3M, che si è già impegnata a cessare tutta la produzione di Pfas entro la fine del 2025, ha firmato nel luglio 2022 un accordo con le autorità regionali delle Fiandre, in Belgio, che prevede lo stanziamento di 571 milioni di euro per la bonifica del suolo e il controllo dell’inquinamento atmosferico intorno al suo stabilimento di Zwijndrecht (Belgio settentrionale). A maggio, il governo olandese ha annunciato di ritenere 3M “responsabile” dei danni causati dai Pfas nella Westerschelde, scaricati a monte dell’impianto.
Il 2 giugno, altri tre gruppi chimici statunitensi, Chemours, DuPont e Corteva, hanno raggiunto un accordo del valore di quasi 1,2 miliardi di dollari per evitare azioni legali per la contaminazione dell’acqua potabile in tutti gli Stati Uniti da Pfas. Il 15 maggio, il governo australiano ha risolto in via extragiudiziale un’azione collettiva intentata in seguito al presunto utilizzo in diverse basi militari di “inquinanti eterni” che hanno inquinato il suolo e le falde acquifere. L’accordo, il cui importo è riservato, non contiene un’ammissione di responsabilità da parte di Canberra. La class action chiedeva un risarcimento di 132,7 milioni di dollari australiani (81,5 milioni di euro) per circa 30.000 persone.
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