Geniali, ma sconosciute:
le dieci donne che hanno “inventato” la tecnologia

03 Luglio 2023 05:00

Un ritratto di Ada Lovelace

Qualcuna è così datata che ne possiamo vedere il viso solo in alcuni quadri di due secoli fa. Altre rappresentano fonte di ispirazione per le manager di oggi. Tutte hanno in comune due aspetti: hanno contribuito al progresso scientifico e tecnologico, ma sono praticamente sconosciute.
Sono dieci “madri” dell’hi tech come lo conosciamo oggi. E c’è persino una suora.
Ada Lovelace è considerata la prima programmatrice al mondo: ha lavorato con Charles Babbage nel XIX secolo per sviluppare il concetto di programmazione per la macchina analitica, considerata il precursore del computer moderno.
Grace Hopper è, invece, ritenuta la mamma del Cobol: è stata una pioniera nel campo della programmazione e una delle prime programmatrici del Mark I, il primo calcolatore elettromeccanico.
Hedy Lamarr è un caso unico: oltre alla sua carriera di attrice, con ruoli spesso da femme fatale ha contribuito allo sviluppo della tecnologia wireless. Insieme all’inventore George Antheil ha sviluppato un sistema di trasmissione delle frequenze che ha fornito le basi per le moderne tecnologie come il Wi-Fi e il Bluetooth.
Radia Perlman ha sviluppato il protocollo Spanning Tree Protocol (Stp), che ha consentito la creazione di reti di computer scalabili e ridondanti: per questo è ritenuta una delle madri di internet.
Se possiamo utilizzare i motori di ricerca on line lo dobbiamo anche a Karen Spärck Jones, è una delle figure principali nello sviluppo dei search engine come li conosciamo oggi.
Gli astronauti, invece, conoscono e ringraziano Katherine Johnson: matematica e fisica afroamericana, ha lavorato per la Nasa, contribuendo in modo significativo al programma spaziale degli Stati Uniti. Ha calcolato le orbite per le missioni Apollo e ha giocato un ruolo chiave nel successo della missione Apollo 11.
Gli smartphone si devono anche al genio di Sophie Wilson: ha realizzato uno dei primi pc e progettato microprocessori per i cellulari.
Si chiama Helen Greiner la donna più influente nel campo della robotica: co-fondatrice e presidente della iRobot Corporation, ha contribuito a migliorare l’accessibilità delle macchine che eseguono funzioni in automatico o guidati da remoto.
Fei-Fei Li è un’autorità nel campo dell’intelligenza artificiale: è stata direttrice del Stanford Artificial Intelligence Lab e ha contribuito allo sviluppo di algoritmi e modelli per il riconoscimento delle immagini e l’apprendimento automatico.
Infine, citazione per suor Mary Kenneth Keller: prima donna a conseguire un PhD, il più alto titolo accademico, in informatica negli Stati Uniti.

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