Risparmiare e fare del bene al Pianeta: a Natale pranzi e cenoni sostenibili

21 Dicembre 2023 05:00

Festività è una parola che spesso fa rima con tavolate piene di cibo. È la prima immagine che viene in mente perché legata indissolubilmente alla nostra cultura. Che le celebrazioni siano religiose o laiche, i piatti che cuciniamo sono uno strumento di convivialità e comunicazione: quanto più c’è abbondanza, tanto più l’atmosfera è festosa e gli ospiti si sentiranno ben accolti.
Negli anni, però, ci siamo fatti prendere un po’ troppo la mano. Secondo la Cia, la Confederazione italiana agricoltori, a Natale arriviamo a sprecare fino a 500mila tonnellate di cibo. In termini economici, ogni famiglia getta nella spazzatura 80 euro di spesa.
In termini di impatto ambientale, la Fao ha calcolato che ogni anno 4,8 miliardi di tonnellate di gas serra, a livello globale, derivano da questa forma scorretta di consumo. E come altre fonti di inquinamento, subisce un’impennata durante le feste di Natale.
Se, insomma, tra tutti i festeggiamenti vogliamo dedicare un pensiero anche al Pianeta, dovremo partire proprio dalla spesa.
Facciamo una spesa senza sprechi
Non è semplice prevedere le esatte quantità di cibo che consumeremo durante le feste natalizie, tra chi vuole stare leggero e chi non direbbe mai di no al bis.
Ma un’indicazione utile può arrivare dall’anno precedente: quanto avevamo effettivamente avanzato? Forse quegli 80 euro potrebbero essere investiti nella qualità degli ingredienti, più che nella quantità.
Meglio dunque privilegiare prodotti a “chilometro zero”, magari provenienti da aziende del territorio, piuttosto che pesce che arriva da altri Paesi, magari molto lontani. Con tutte le implicazioni in termini di trasporto, sicurezza ed emissioni che ciò comporta.
E anche se la frutta esotica ha colori e profumi invitanti, non dovremmo riempircene il carrello.
È vero che oggi in alcune regioni del Sud, Sicilia in testa, sono state avviate coltivazioni di mango, avocado e papaya, ma è altrettanto vero che questi frutti richiedono, per essere coltivati, quantità di acqua molto elevate. Al punto che diversi territori, come la provincia di Malaga in Spagna o lo stato del Michoacán in Messico, sono arrivati al collasso idrico.
Delle verdure non si butta via niente
La maggior parte della carne che troviamo nei supermercati proviene da allevamenti intensivi che, tra i vari problemi, sono anche la seconda causa di formazione del particolato fine (PM2,5).
In generale, quindi, sostituire qualche piatto a base di carne con verdure e ortaggi rende il menù più sostenibile.
Ad esempio, un antipasto con sformato di zucca e crema di parmigiano se non al posto, al fianco dei tradizionali salumi, il cui consumo non deve essere sfrenato, innanzitutto per questioni di salute.
E poi della verdura si può usare quasi tutto. Con la buccia di patate e carote si possono cucinare delle chips da aperitivo, con i gambi dei broccoli, frullati assieme a un po’ di ricotta, si ottiene un pesto cremoso e con la barba del finocchio si può insaporire un risotto o decorare un piatto in modo creativo.
Lasciamo pochi avanzie riutilizziamoli
Se siamo stati bravi con la spesa, di avanzi ne avremo accumulati pochi, ma evitarli del tutto è impossibile.
A questo punto, bisogna trovare il modo di riutilizzarli.
Panettone e pandoro possono essere sbriciolati e utilizzati come crumble per torte da tenere in dispensa e offrire a parenti e amici che continueranno a far visita anche dopo il 25 dicembre.
Il pane secco può diventare la base per crostini sfiziosi, ottimi per una cena leggera.
Le torte salate poi sono un’ottima ricetta salva sprechi, dove si possono abbinare gli avanzi di salumi, formaggi e verdure.

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