Il 52% dei cittadini americani usa l’Intelligenza artificiale per avere pareri medici

27 Gennaio 2024 05:00

Una volta c’era il “dottor Google”. Oggi la pratica di cercare on line tutto quanto riguarda la salute si è evoluta e sempre più persone stanno utilizzando ChatGpt per approfondimenti sanitari, diagnosi e aiuto nel comprendere referti medici.
Lo afferma uno studio che ha coinvolto duemila americani, condotto da OnePoll per conto di UserTesting.
Secondo il report, il 52% degli intervistati ha utilizzato il chatbot per finalità mediche e nell’84% dei casi l’IA ha risposto correttamente ad una domanda fatta prima di avere un parere ufficiale da un professionista.
Cifre che potrebbero, secondo gli autori, dar vita ad un eccessivo affidamento degli utenti a strumenti come ChatGpt per quesiti delicati e non privi di “allucinazioni”, ossia indicazioni errate da parte dell’IA.
Il 53% degli americani che ha chiesto almeno una volta a ChatGpt qualcosa sulla salute lo ha fatto per avere informazioni su cure e trattamenti; il 52% per individuare i migliori esperti di una materia; il 47% per capire meglio le prescrizioni mediche.
Stando ai fautori della ricerca, gli americani sono più propensi di altri a sfruttare l’intelligenza artificiale per pareri medici.
I motivi sono vari, ma i due principali sono figli del “bisogno”: sono 26 milioni i cittadini Usa che non hanno un’assicurazione sanitaria che consenta loro di pagare le costose visite specialistiche. E sono milioni coloro che abitano nelle aree rurali, lontani dai centri diagnostici e di primo soccorso.
L’indagine ha disegnato uno spaccato anche di altri due Paesi: l’Australia e il Regno Unito.
Per il primo, il 27% degli intervistati si dichiara non favorevole all’uso dell’IA per domande legate al loro stato di salute.
Una percentuale che, nel caso del Regno Unito, arriva al 44%. Per confronto, solo il 6% degli americani ha dimostrato un atteggiamento sfavorevole all’IA in campo medico.

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