Emissioni CO2: l’industria digitale inquina quattro volte di più della Francia
18 Febbraio 2024 05:00
L’impatto dell’industria digitale schizza sempre di più alle stelle.
Le emissioni Co2 cresceranno esponenzialmente del 775% entro il 2040, passando dall’1,6% del 2017 al 14% sul totale globale.
Lo indica lo studio dei ricercatori dell’Università cinese di Wuhan e pubblicato su Nature.
La ricerca individua tra le cause principali l’impatto dell’Intelligenza artificiale, che richiede una grande quantità di energia, e il problema dello smaltimento dei dispositivi tecnologici, che contribuisce alle emissioni di gas serra e, comporta rischi ambientali a causa di sostanze pericolose come il mercurio, il piombo e il cadmio che possono contaminare aria e suolo, contribuendo inoltre alla deforestazione con i processi di estrazione mineraria.
Se il settore digitale fosse una nazione, sarebbe il quinto Paese nel mondo ad emettere maggiori quantità di anidride carbonica, con un valore quattro volte più elevato di quello della Francia.
“Considerando questo scenario preoccupante, è imperativo adottare strategie di sostenibilità anche in questo ambito e implementare tecnologie che rispettino l’equilibrio tra progresso tecnologico e responsabilità ambientale”, afferma Davide Bianchi, tecnico responsabile di Mia-Platform, azienda tech di Milano specializzata nella creazione di piattaforme e applicazioni digitali.
Secondo Mia-Platform, il settore ha il potenziale per ridurre le proprie emissioni globali e ci sono già possibili strategie che l’industria può adottare, come i software kube-green che consentono di ridurre del 30% le emissioni di CO2 delle infrastrutture inutilizzate che consumano elettricità al di fuori dell’orario lavorativo, offrendo la possibilità di personalizzare il momento in cui spegnerle e riattivarle.
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