In Italia dai nuovi boschi un tesoro da 23,5 milioni l’anno, negli Usa effetto rinfrescante
29 Febbraio 2024 05:00
Sono quasi 2,9 milioni gli alberi piantati in Italia tra il 2022 e i primi mesi del 2023 su una superficie di 4.504 ettari, pari a circa 6.500 campi di calcio.
Le nuove aree verdi sono in grado di generare un beneficio complessivo del valore di oltre 23,5 milioni di euro per ciascuno degli anni di vita degli esemplari messi a dimora.
È quanto emerge dalla terza edizione dell’Atlante delle Foreste, l’indagine condotta da Legambiente con il supporto tecnico di AzzeroCO2 e Compagnia delle Foreste per Il Sole 24 Ore, che quantifica l’incremento del “capitale naturale” e i benefici ambientali ed economici garantiti dai nuovi progetti di rimboschimento.
I dati sono stati analizzati secondo una metodologia di calcolo che si basa sull’analisi di oltre 3.783 articoli scientifici pubblicati sulle principali riviste di settore tra il 1996 e il 2020.
Tra i principali benefici per i territori ci sono la mitigazione di eventi climatici estremi e la regolazione della qualità dell’aria e del suolo, di cui è stata stimata un’incidenza economica positiva di 2.202,9 euro per ettaro all’anno.
L’Atlante delle Foreste rileva anche l’impatto generato in termini di turismo sostenibile e attività culturali, con una valutazione di 639,2 euro per ettaro anno.
Le foreste rinfrescanti – Un altro studio rivela, invece, come le foreste modifichino le temperature dell’aria attraverso processi biofisici.
Negli Stati Uniti orientali la diffusa riforestazione avvenuta durante il ventesimo secolo ha portato e sta portando a una vera e propria barriera rinfrescante contro il riscaldamento climatico.Lo rivela la ricerca “A Century of Reforestation Reduced Anthropogenic Warmingin the Eastern United States”, pubblicata su Earth’s Future da un gruppo di ricercatori statunitensi e cinesi.”Utilizzando nuovi approcci multi-scala e molteplici fonti di dati indipendenti – scrivono gli esperti – abbiamo scoperto collegamenti tra riforestazione e risposta sia della temperatura superficiale che dell’aria negli Usa. Le osservazioni hanno mostrato che le foreste raffreddano la superficie terrestre di 1-2 gradi rispetto alle vicine praterie e alle terre coltivate. In estate, nelle ore a cavallo di mezzogiorno, il raffrescamento può addirittura andare dai 2 ai 5 gradi“.
Lo studio spiega poi le foreste giovani (20-40 anni) hanno un maggiore effetto sulla temperatura, non solamente nelle aree ricoperte dagli alberi, ma anche in quelle limitrofe, fino a 300 metri di distanza. Questo vale, comprensibilmente, per il terreno, ma anche per l’aria.
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