Scoperti due materiali capaci di controllare l’interazione tra luce e materia
14 Marzo 2024 05:00
Sono stati scoperti due materiali simili al grafene che riescono a controllare l’interazione fra luce e materia, rendendo possibili nuove tecniche di diagnosi e materiali più resistenti al calore, con applicazioni anche per nuovi dispositivi di realtà aumentata.
Autore della scoperta è un gruppo di ricerca guidato da Konstantin Novoselov, dell’Università Nazionale di Singapore e premio Nobel nel 2010 per la scoperta del grafene, e Luis Martin-Moreno, dell’Università di Saragozza in Spagna, in un lavoro pubblicato su Nature Communications.
Si chiamano disolfuro di renio e il diseleniuro di renio e sono due materiali stratificati simili al grafene, ossia sono composti da sottili fogli fatti da un solo strato di atomi legati tra loro e che per questo sviluppano una serie di proprietà particolari. In questo caso i due materiali sono in grado di controllare la propagazione della luce in modi impossibili per i materiali classici.
“Tra le applicazioni più promettenti di questi materiali c’è lo sviluppo di sensori biochimici altamente efficienti”, ha detto Valentyn Volkov, uno degli autori dello studio e cofondatore XPanceo, una start up nota per lo sviluppo di alcune lenti a contatto hi-tech di realtà aumentata capaci di mostrare informazioni e immagini direttamente sulla lente.
I due nuovi materiali sono facili da produrre e potrebbero trovare applicazione in vari settori: “Si prevede, ad esempio – ha aggiunto Volkov – che ridurranno in modo significativo le spese associate alle apparecchiature ospedaliere per l’analisi del sangue, che attualmente sono piuttosto costose, potenzialmente di diversi ordini di grandezza. Ciò consentirà anche di rilevare malattie e virus pericolosi, come il cancro o il Covid, nelle fasi iniziali”.
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