Le parole sostenibili:l’obiettivo zero emissioni delle “case green”

09 Aprile 2024 05:00

La dibattuta svolta dell’Europa sulle emissioni degli edifici pubblici e privati ha incassato il sì finale del Parlamento europeo. Una direttiva dai vincoli più soft rispetto alla prima proposta di legge, che concede maggiore flessibilità agli Stati membri per le ristrutturazioni.
Gli edifici nuovi dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Per quelli di proprietà pubblica la scadenza è fissata al 2028.
Per le ristrutturazioni, abbandonata l’idea delle classi energetiche armonizzate, almeno il 16% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033.

la direttiva case green

Per le case si applicherà un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035. Una promozione che richiede interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari.
L’obbligo di installare i pannelli solari riguarderà i nuovi edifici pubblici e sarà progressivo, dal 2026 al 2030. Dovranno inoltre essere attuate misure nazionali per dotare di impianti solari gli edifici residenziali.

I Paesi Ue avranno tempo fino al 2040 per dire addio alle caldaie a combustibili fossili, mentre dal 2025 saranno aboliti tutti i sussidi per le caldaie autonome a combustibili fossili. Previsti anche incentivi per incoraggiare il passaggio a sistemi di riscaldamento e raffreddamento alimentati da energie rinnovabili.

I governi potranno esentare gli edifici storici e agricoli, le chiese e i luoghi di culto, gli immobili a uso militare e quelli utilizzati solo temporaneamente.
L’accordo dovrà ora essere confermato dai governi nazionali per poi essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrare in vigore venti giorni più tardi.

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