Le parole sostenibili:digital divide, 2,6 miliardi di persone sono offline
30 Aprile 2024 05:00
Il termine “digital divide” (divario digitale) si riferisce alla disparità nell’accesso, nell’uso e nella competenza riguardo alle tecnologie digitali, come ad esempio l’accesso a internet, la disponibilità di dispositivi informatici e la capacità di utilizzare le risorse digitali in modo efficace.
Questa “divisione” può essere osservata tanto a livello globale, tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo, quanto all’interno di singoli Stati, tra gruppi socioeconomici, etnici o geografici.
Il digital divide ha importanti implicazioni sociali ed economiche, poiché coloro che hanno accesso limitato alle tecnologie digitali possono essere svantaggiati in tema di istruzione, lavoro, servizi pubblici e informazioni.
Ridurre il digital divide è diventato un obiettivo importante per molte organizzazioni e governi.
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
A rendere il quadro ancora più delicato è arrivato il boom dell’intelligenza artificiale, che si basa ovviamente sull’accesso alla rete.
L’Unione Internazionale delle telecomunicazioni (Itu) che fa capo all’Onu stima che oggi circa 2,6 miliardi di persone in tutto il mondo siano ancora offline e non possano accedere ai vantaggi della tecnologia digitale.
“Non si sono mai collegati a internet – ha detto il capo dell’agenzia, Doreen Bogdan Martin – e se non fai parte del mondo digitale sei escluso ormai dalle opportunità più scontate. E non puoi neppure fare parte del mondo dell’intelligenza artificiale, che è il futuro, anzi già il presente. Questa è davvero una delle sfide più grandi della nostra generazione”.
PIANO DA 100 MILIARDI
Le Nazioni Unite puntano a raccogliere 100 miliardi di dollari entro il 2026 per colmare il divario di digitalizzazione globale. Bogdan-Martin stima però che per chiude veramente il digital divide sarebbe necessaria una somma quattro volte superiore. «Il divario si farà sentire sempre più acutamente con la diffusione della tecnologia dell’intelligenza artificiale generativa in rapida evoluzione», ha affermato il funzionario delle Nazioni Unite.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato un altro allarme: “La sanità sta per essere investita da una rivoluzione digitale, ma milioni di persone – tra cui gli anziani, i disabili e le comunità rurali – rischiano di rimanere escluse. Solo metà dei Paesi ha adottato politiche per superare il digital divide, la cui persistenza può mettere a rischio il diritto alla salute”.
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