Isolante, resistente e quasi sconosciuto: il legno trasparente
06 Maggio 2024 05:00
Era il 1992 quando il botanico tedesco Siegfried Fink pubblicò una ricerca su una rivista specializzata presentando al mondo la sua scoperta più importante: il legno trasparente.
Lo fece sbiancando le cellule vegetali, con lo scopo di poter osservare il funzionamento interno alle piante senza doverle sezionare.
Per tanto tempo quello scientifico sembrò l’unico scopo di questa scoperta.
Una quindicina di anni dopo, però, l’industria dell’arredamento la rivalutò e iniziarono a comparire i primi oggetti di design realizzati con questo materiale.
legno trasparente alternativa a plastica e vetro
La versa svolta, però, arriva nel 2019, con la ricerca realizzata dai chimici svedesi dell’Istituto reale di tecnologia di Stoccolma.
“Il legno che può essere attraversato dalla luce potrebbe diventare un materiale da costruzione capace di immagazzinare e liberare il calore, favorendo così il risparmio energetico“, spiegarono. “Si tratta di un eccellente isolante termico, se confrontato con vetro e plastica, e potrebbe trovare un ampio impiego in bioedilizia”, aggiunsero i ricercatori, aggiungendo che poteva essere considerata una valida alternativa al vetro nelle costruzioni: “Nelle giornate assolate può assorbire calore, permettendo all’ambiente interno di restare fresco. La notte, al contrario il materiale di cui è composto diventa più solido e libera calore all’interno dell’appartamento, riscaldandolo”.
legno trasparente per gli schermi dei cellulari
Il loro lavoro più recentemente è stato ripreso dall’Università del Maryland, i cui scienziati hanno creato un materiale sottile, solido e più resistente della fibra di carbonio, della plastica, del plexiglass e del vetro. Il primo utilizzo concreto potrebbe essere per gli schermi dei telefonini e nelle lampade: una “fettina” di legno trasparente di circa un millimetro fa passare fino al 90% della luce.
come si ottiene il legno trasparente
Ma come si ottiene il legno trasparente? Le assi di legno vengono spennellate con una soluzione di perossido di idrogeno al 30%, poi esposte al sole o ai raggi UV, diventando bianche. Quindi vengono immerse per 5 ore in etanolo e successivamente in toluene. Infine, viene applicata una resina epossidica trasparente e resistente che corregge la rifrazione della luce e crea la trasparenza.
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