Cari candidati a sindaco, dieci consigli per rendere più green i vostri comuni
03 Giugno 2024 05:00
Sabato e domenica i cittadini di 28 comuni piacentini saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco e rinnovare contestualmente i rispetti consigli comunali.
La campagna elettorale, si sa, è sempre gravida di impegni e promesse.
Ci permettiamo, allora, di suggerire agli aspiranti amministratori alcune semplici idee, su argomenti competenza diretta dai Comuni, grazie alle quali potrebbero rendere il proprio territorio più green e sostenibile, mettendolo magari all’avanguardia su temi che saranno sempre più all’ordine del giorno.
dieci idee per rendere i comuni più green
La prima tocca da vicino soprattutto le zone di pianura, dove l’inquinamento dovuto al traffico è elevato: l’asfalto mangia-smog. Grazie al calore derivante dai raggi solari e all’azione del biossido di titanio, è possibile creare una reazione in grado di trasformare i gas inquinanti rilasciati dai veicoli in sali adatti per essere assorbiti dal terreno: perché non prevederlo nei prossimi bandi per le asfaltature? Costa un po’ di più dell’asfalto tradizionale, ma nelle città in cui è stato posato i benefici sono stati immediati e tangibili.
Restando in tema, è decisamente più costoso, ma può rappresentare davvero un salto nel futuro l’utilizzo di materiali autoriparanti per le strade e i marciapiedi: si tratta di utilizzare sostanze autorigeneranti, che al loro interno contengono batteri allo stato “dormiente” i quali, nel momento della formazione di una fessura sulla superficie, cominciano a produrre un riempimento calcareo resistente, risanando il manto. Dopo un forte investimento iniziale, si ridurrebbero i costi di manutenzione, aumentando la durata delle infrastrutture.
Strade e piste ciclopedonali, poi, possono essere sfruttate anche per produrre energia. In due modi. In Olanda, giusto per fare l’esempio più riuscito, funzionano benissimo i percorsi ciclabili realizzati con pannelli fotovoltaici.
Mentre anche in Italia si sta sperimentando la pavimentazione energetica: grazie ad appositi sensori piezoelettrici, il passaggio di auto, camion, biciclette e pedoni si può convertire da energia meccanica in energia elettrica. Anche in questo caso, si tratterebbe di un elevato investimento iniziale, ma con notevoli risparmi nel corso degli anni, a patto ovviamente che il passaggio sia numericamente intenso.
Sono ormai noti da tempo, ma non ancora molto diffusi, le pensiline fotovoltaiche delle fermate degli autobus e i lampioni fotovoltaici: in entrambi i casi gli investimenti possono essere contenuti perché sostenuti da incentivi pubblici oppure perché previsti da specifici punti inseriti nei bandi per la concessione degli appalti.
Capitolo verde. Alcuni Comuni (ovviamente con l’Europa del Nord a fare da apripista) hanno iniziato a creare giardini verticali sulle pareti degli edifici pubblici e sostenuto i cittadini che volessero fare lo stesso con le abitazioni private. Oltre a migliorare l’estetica urbana, ciò permette di isolare termicamente gli edifici e di purificare l’aria.
Altri, invece, hanno investito sugli “alberi intelligenti”, che combinano piante naturali con tecnologia per monitorare la qualità dell’aria e altre condizioni ambientali, magari aggiungendo anche mini-turbine eoliche per la produzione di energia.
I comuni delle zone più inquinate, poi, per i lavori di manutenzione delle strutture pubbliche le vernici fotocatalitiche, che agiscono con lo stesso principio dell’asfalto mangia-smog.
Decimo e ultimo consiglio green ai futuri sindaci: incrementare i sistemi di raccolta dell’acqua piovana, da utilizzare per l’irrigazione dei giardini pubblici. Il costo è basso, il beneficio enorme in termini di risparmio idrico.
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