La svolta del trasporto in mare: navi alimentate con pellet e biomasse
26 Giugno 2024 05:00
Secondo un recente studio dell’associazione “Seas at risk”, il trasporto marittimo rappresenta l’80-90% del commercio mondiale di merci in termini di volumi.
Le navi da carico bruciano circa 300 milioni di tonnellate di carburante ogni anno, producendo un miliardo di tonnellate di CO2, l’equivalente al 3% delle emissioni globali di gas serra.
Per questo l’International maritime organization ne ha fissato una riduzione progressiva: -20% entro il 2030, -70% entro il 2040 e impatto zero entro il 2050.
Peccato, però, che alle condizioni attuali l’inquinamento derivante dal trasporto marittimo è stimato in crescita di circa il 10% all’anno.
Ecco perché si è scatenata una corsa a rendere la navigazione più green e sostenibile.
Le navi a biomassa
Le compagnie giapponesei K-Line e Nyk Bulk & Projects Carriers, il cantiere navale Tsuneishi e il gruppo britannico specializzato in energie rinnovabili Drax hanno firmato un accordo per sviluppare la prima nave al mondo alimentata esclusivamente a pellet e biomasse.
Il progetto è nato dalla collaborazione di queste quattro grandi aziende, ciascuna delle quali ha apportato competenze specifiche e risorse significative. Le compagnie di navigazione giapponesi hanno fornito la loro vasta esperienza nella gestione delle flotte e nelle operazioni marittime, i cantieri navali hanno progettato e costruito la nave utilizzando tecnologie all’avanguardia e Drax, una delle principali aziende britanniche di energia rinnovabile, ha contribuito con il suo know-how alla gestione delle biomasse che servono da carburante.
La nave utilizza pellet prodotti da residui di lavorazione del legno e altre biomasse sostenibili. Il cuore tecnologico della nave è un sistema di combustione detto “a letto fluido circolante (Cfb)”, che garantisce un’efficienza energetica ottimale e una combustione pulita.
Questo sistema è in grado di convertire la biomassa in energia in modo altamente efficiente, riducendo al minimo le emissioni di CO2.
Grazie alla combustione di biomasse, le emissioni di gas serra della nave sono notevolmente inferiori rispetto ai tradizionali motori diesel marini.
Inoltre, il sistema è dotato di filtri avanzati per catturare particolati e altri inquinanti.
La nave utilizza anche fonti di energia rinnovabile aggiuntive come pannelli solari e turbine eoliche. Queste fonti integrano l’energia prodotta dalle biomasse, riducendo ulteriormente la dipendenza dai combustibili.
Il lancio di questa nave segna un cambiamento significativo per il settore del trasporto marittimo.
L’uso di biomasse sostenibili come combustibile può riduce drasticamente le emissioni di CO2 (si calcola almeno il 22%), contribuendo agli obiettivi globali di riduzione delle emissioni stabiliti dall’International maritime organization (Imo).
Dal punto di vista economico, l’utilizzo di biomasse potrebbe offrire una stabilità dei costi operativi a lungo termine, riducendo la dipendenza dai volatili mercati dei combustibili fossili. Inoltre, la produzione locale di biomasse potrebbe stimolare l’economia rurale e creare nuovi posti di lavoro.
Le aziende coinvolte hanno già annunciato piani per espandere la flotta di navi alimentate a pellet di biomasse nei prossimi anni.
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