Pro Piacenza, caso nazionale. Intanto arrivano altri 8 punti di penalizzazione
18 Febbraio 2019 04:31
Che il Pro Piacenza potesse conquistare pagine dei quotidiani nazionali, diventare “caso” per le trasmissioni sportive più gettonate e balzare agli onori delle cronache sportive fino a qualche mese fa pareva ipotesi da riservare a quei pochissimi, inguaribili, sostenitori dei colori rossoneri piacentini. Ieri, domenica 17 febbraio, rimarrà una data storia per il centenario club di via De Longe: una pagina orribile quella scritta dal presidente Maurizio Pannella che, per evitare ad ogni costo l’esclusione dal campionato di una società sommersa dai debiti e totalmente priva di dirigenti e staff tecnico, non ha esitato a gettare nella mischia sette giocatori tra i 19 e i 20 anni, oltre ad un massaggiatore improvvisatosi difensore centrale con la dieci sulle spalle. Risultato: nel match andato in scena a Cuneo, sono state venti le reti incassate dai protagonisti in campo. Un risultato che non è esploso ulteriormente visto che i piemontesi nella ripresa hanno allentato la presa sui sette avversari allo stremo delle forze e che, con la figuraccia rimediata al “fratelli Paschiero”, hanno evitato, almeno per ora, l’addio del club. Secondo alcune indiscrezioni, però, pare che il giudice sportivo potrebbe comunque estromettere dal campionato in corso la società rossonera. Aggiornamenti sono attesi nelle prossime ore. Nel frattempo, è arrivata un’altra altra stangata per il Pro: il Tribunale Federale Nazionale, in merito al caso legato alle fideiussioni Finworld, gli ha inflitto una ulteriore penalizzazione di 8 punti. Stessa cosa anche per quanto riguarda Matera, Cuneo e Lucchese costrette (oltre al -8) a pagare una multa del valore della fideiussione, quindi di 350.500 euro.
“Avendo avuto solo 36 ore di tempo – ha affermato questa mattina, 18 febbraio, il direttore generale rossonero Carmine Palumbo -, non siamo riusciti ad adempiere a pratiche di tesseramento di tecnici o calciatori professionisti svincolati. Premettendo che non si verificherà mai più una situazione del genere, ci stiamo già attivando per il completamento dello staff e di una rosa di calciatori competitiva. Inoltre – ha concluso Palumbo – se non dovessimo riuscire ad allestire quanto indicato, saremmo pronti noi stessi a chiedere alla Figc e alla Lega Pro la nostra estromissione dal campionato“.
Una vicenda che ha scatenato il popolo sportivo dei social e che ha indignato personaggi dell’universo calcistico a tutti i livelli. Il primo ad esprimersi è stato il numero uno della Figc, Gabriele Gravina: “E’ stata l’ultima farsa” ha tuonato l’ex “capo” della serie C che ha spiegato come “La Figc aveva il dovere di far rispettare tutte le regole ed ha esercitato tale ruolo. La nostra responsabilità è quella di tutelare la passione dei tifosi, gli imprenditori sani e la credibilità dei campionati: quella cui abbiamo assistito, nostro malgrado, sarà comunque l’ultima farsa”. Sul “caso Pro Piacenza è intervenuto ovviamente anche Francesco Ghirelli, attuale presidente della Lega Pro: “Chiedo scusa a tutti – ha detto Ghirelli -. A Cuneo abbiamo vissuto una delle pagine più nere di sempre del calcio italiano. Sono state violate le norme di lealtà sportiva e credo che a questo proposito il giudice sportivo deciderà il giudice sportivo il da farsi. Dopo il comunicato del giudice, svelerò a tutti quanto accaduto nelle ore che hanno preceduto il match”.
Damiano Tommasi, presidente dell’associazione calciatori si è invece espresso così: “Episodi come quelli di oggi non fanno bene a nessuno e, a quanto pare, la partita era anche quotata alle scommesse. Oggi è mancata la sportività, qualunque condizione di fare calcio, ed è una cosa grave”.
Il tutto mentre il club, stando alle notizie raccolte nelle ore antecedenti alla sfida di Cuneo, starebbe cercando di allestire una squadra con altri giocatori svincolati e per la guida tecnica è stato contattato l’ex giocatore di Cagliari e Fiorentina, Lulù Oliveira. Notizia che però non ha trovato conferme e che si va ad aggiungere nell’incredibile marasma che ha travolto quella che fino a giugno 2018 rappresentava una delle realtà più sane del panorama calcistico piacentino e che ora invece è divenuta vergogna per il calcio nazionale.
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