Il dg Scianò: “Si è aperto un nuovo ciclo. Puntiamo in alto ma serve pazienza”
12 Agosto 2020 04:00
Di tifosi e giornalisti nemmeno l’ombra, le stringenti misure anti-Coronavirus non lo consentono, solo il sonnolento e cadenzato frinire delle cicale nel rovente sole d’agosto. E’ stato un primo giorno di scuola piuttosto atipico quello vissuto dal Piacenza Calcio ieri pomeriggio, che a distanza di quasi sei mesi dall’ultima apparizione è tornato a sgranchirsi le gambe in vista dell’imminente stagione di Serie C.
Il “rito del primo allenamento” prevede che sia il mister ad illustrare a stampa e curiosi il famigerato programma della settimana. Ai tempi dell’emergenza Covid, invece, a fare gli onori di casa ci ha pensato il direttore generale Marco Scianò.
“E’ stato un periodo molto difficile – ha spiegato nel parcheggio dello stadio Garilli – così come difficoltoso è tornare a fare attività, sia per quanto riguarda il lungo periodo di stop che per gli stringenti protocolli. Tamponi ogni quattro giorni, test sierologici ogni quattordici: sfido a trovare un sistema più controllato del nostro. Detto questo, siamo molto contenti di tornare a respirare l’aria del campo”.
Com’è organizzato il programma di questi primi giorni? “Inizialmente – ha proseguito – opererà lo staff tecnico e in modo particolare il preparatore atletico. In gruppi si tornerà a calcare l’erba e solo dalla prossima settimana si potrà cominciare a vedere la palla. E’ un avvio molto graduale”.
La squadra però è tutt’altro che al completo: quando vedremo in campo il vero Piacenza? “E’ una domanda difficile. Si preannuncia una stagione anomala con un calciomercato un po’ atipico. Il direttore dell’area tecnica Simone Di Battista sta scandagliando il terreno e definendo diverse operazioni: tutte scelte congeniali al progetto biancorosso, che prevede una squadra giovane e formata da giocatori che ‘brucino’ dalla voglia di vestire questa maglia. Stiamo creando le basi per qualcosa che, negli anni a seguire, possa continuare a svilupparsi. Il tutto parallelamente alla crescita della società, fondamentale per tornare a giocarci qualcosa di molto più importante di una semplice salvezza. Questo, però, dev’essere un volere e un valore condiviso”.
Cosa si sente di dire ai tifosi? “Spero di rivederli presto sulle tribune del Garilli. Il calcio senza pubblico non ha senso. Qui, più che in altre piazze, i tifosi sono sempre stati il nostro sale, e senza di loro si perde il senso di fare sport e calcio in una città come Piacenza. A loro dico di starci vicino e di credere in questa società”.
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