A Federica Frigerio e Marco Rinaldi la quinta edizione del Duathlon “La Primogenita”
24 Ottobre 2021 16:44
Federica Frigerio (Venus Triathlon) e Marco Rinaldi (Cus Parma) si aggiudicano la quinta edizione del Duathlon La Primogenita, andato in scena domenica 24 ottobre sulle strade della nostra città. Una festa dello sport, al cui timone c’è Stefano Bettini di Piacenza Sport, che ha visto riversarsi 300 atleti sotto le mura di Palazzo Farnese.
Ad accoglierli un percorso in tre frazioni: 5 chilometri di corsa da compiersi in due giri sul tracciato asfaltato del centro cittadino, quindi tre giri in bicicletta su di un circuito chiuso al traffico, prima di chiudere con altri due chilometri e mezzo di corsa.
La gara femminile ha visto la partecipazione di 70 atlete. Frigerio ha tagliato per prima il traguardo posto in piazza Cittadella dopo una prova che l’ha vista cominciare e finire in testa al gruppo. La studentessa ventitreenne di Lecco, ma che corre per la Venus di Brescia, ha chiuso con il tempo di 58.38, che le ha consentito di lasciare alle sue spalle Tania Molinari della Piacenza Triathlon Vittorino, che ha terminato in 59.44 e che alla vigilia veniva indicata come possibile favorita, benché quella di ieri fosse la sua prima gara della stagione. Sul terzo gradino del podio è salita Teresa Falchi (Tri Evolution). Per lei il tempo di 1.00.45.
“Questo di Piacenza è un percorso complicato per le tante boe e i cambi di direzione – dice la vincitrice, allenata dal piacentino Huber Rossi – ma sono partita bene e una volta salita in bicicletta, la frazione che soffro di più, ho capito che potevo tenere a distanza le avversarie. È un modo bello per finire la stagione, un altro step della mia crescita”.
Più ravvicinati invece gli uomini. Con il tempo di 51.09 Marco Rinaldi ha lasciato sugli altri gradini – più bassi – del podio Marco Conti (ZeroTrenta Triathlon), secondo in 51.10, e Stefano Lombardi (Venus), terzo in 51.16.
“Dopo avere gestito i primi cinque chilometri – dice Rinaldi – ho capito che non avrebbe avuto senso spingere troppo nella frazione sulle due ruote, ho preferito controllare la situazione, con la consapevolezza che allo sprint finale avrei potuto giocare le mie carte”. Così è stato.
FOTOGALLERY DI ANGELA PETRARELLI
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