Dopo la maxi squalifica: “Giusta ma non abbandoniamo il ragazzo”

05 Novembre 2021 00:02

“Siamo i primi a dolerci per l’accaduto, anche da parte nostra c’è la più ferma condanna per quanto accaduto e l’altrettanto ferma volontà di non avanzare ricorso avverso la squalifica comminata al nostro tesserato. Per atteggiamenti, errori di questa gravità è giusto pagare dazio, ma riteniamo possa essere altrettanto corretto concedere la possibilità a chi ha sbagliato di rimettersi sulla giusta carreggiata dopo aver fatto tesoro della lezione”.

Sono le parole di Catia Ulmi, la presidente del San Nicolò Calendasco che seguono alla decisione di squalificare per 14 mesi un giocatore trebbiense della formazione Under 19 dopo le proteste e soprattutto le minacce rivolte al direttore di gara della sfida con il San Corrado. Uno stop pesante a fronte di un fatto grave che aveva provocato anche la reazione di Domenico Gresia, presidente dell’Aia provinciale.

“Siamo pronti a fare pubblica ammenda di fronte al numero uno dei nostri fischietti e, soprattutto, il nostro giocatore, se possibile, è pronto a pagare anche attraverso attività di natura sociale al servizio di Aia e Figc. E’ un giovane che non vogliamo perdere e che mai era stato protagonista di fatti simili: è giusto pagare in questi casi, ma crediamo sia altrettanto corretto che gli sia concessa la possibilità di riabilitarsi” ha concluso la numero uno del San Nicolò Calendasco.

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