Fallimento Piace, processo a Riccardi. “Nello scouting anche Di Maria e Fazio”
16 Febbraio 2022 03:34
C’è anche il nome di Angel Fabian Di Maria all’interno delle schede dei giocatori prodotte dall’attività di scouting effettuata da Giuseppe Galli su incarico del Piacenza e risalenti al 2007. E’ uno dei particolari emersi al Tribunale di Piacenza dove si è svolta la seconda udienza relativa al processo che vede imputati Maurizio Riccardi, l’ex amministratore delegato del club biancorosso, poi fallito nel 2012, oltre ai due procuratori Giuseppe Galli e Antonino Imborgia.
Secondo la tesi dell’accusa, rappresentata dal pm Antonio Colonna, il sistema delle fatturazioni per prestazioni mai eseguite avrebbe consentito ai tre accusati di aver sottratto fondi al club di via Gorra. Si parla di un milione e 370 mila euro complessivi secondo le tesi della Procura.
Proprio i contratti di scouting, ovvero di individuazione e reclutamento di giovani calciatori da acquisire, sono finiti nel mirino degli inquirenti a fronte delle segnalazioni arrivate dalla curatela fallimentare dopo l’analisi dei bilanci della società. Di fronte al collegio giudicante presieduto dal presidente del tribunale di Piacenza, Stefano Brusati, è stato chiamato a testimoniare l’avvocato Franco Spezia che, con Germano Montanari, è stato curatore e ha gestito l’esercizio provvisorio nel corso della stagione sportiva 2011/2012.
“Le cifre relative ai contratti formalmente regolari e successivamente liquidati a Imborgia e a Galli destarono ovviamente qualche perplessità – ha spiegato in aula Spezia -. Non abbiamo rinvenuto documentazione di tale attività, se non alcune schede, prive di date o altri elementi che le potessero contestualizzare, di calciatori che sarebbero stati visionati e segnalati alla società. Nessuno di loro è stato poi messo sotto contratto dal Piacenza”.
Tra questi, anche un paio di nomi altisonanti: Federico Fazio, difensore argentino campione del mondo under 20 nel 2007 al pari di Angel Fabian Di Maria: durante la deposizione, Franco Spezia, interrogato dal pubblico ministero, ha sottolineato come “l’attività di scouting dovesse essere propedeutica all’individuazione di giocatori in grado di produrre, nelle stagioni successive, potenziali plusvalenze che garantissero la sussistenza economica del club. In questo caso si trattava evidentemente di nomi fuori portata per una società come il Piacenza che perdeva sistematicamente milioni di euro ogni anno, perdite poi ripianate a fine esercizio. Prima dalla Camuzzi e dal 2010 direttamente dal presidente Fabrizio Garilli”.
Maurizio Riccardi, presente in aula, è difeso dall’avvocato Mauro Pontini, mentre a rappresentare Giuseppe Galli sono Gaia Urbani e Maria Cecilia Ferraresi. Ad assistere Imborgia invece Gianni Russano. L’udienza è stata aggiornata al 26 aprile.
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