Piacebaskin, quando un canestro annulla le diversità: “Questo sport è inclusione”
07 Marzo 2022 05:00
Matteo si libera con una finta di un avversario e dopo un paio di palleggi serve un assist al bacio che premia lo scatto di Mariana, la quale prende palla e da due passi fa canestro. I due si danno il cinque, i compagni (e anche gli avversari) si complimentano con loro, dalle tribune il pubblico applaude. Matteo Soragna è stato uno dei pilastri della Nazionale di basket tra il 2001 e il 2009, in maglia azzurra ha anche vinto un bronzo agli Europei di Svezia del 2003 e un argento alle Olimpiadi di Atene del 2004, Mariana Vento, invece, è una giovane ragazza disabile. Giocano nella stessa squadra e si divertono un mondo.
Matteo e Mariana sono solo due dei 23 tesserati di Piacebaskin, associazione sportiva dilettantistica nata a Piacenza qualche mese fa su iniziativa di don Giuseppe Tosca, parroco della Santissima Trinità, e Baldovino Vento, padre di Mariana e presidente della neonata realtà piacentina che ieri pomeriggio è stata ufficialmente presentata all’interno di una delle due palestre dell’ex Laboratorio Pontieri.
“Il termine baskin – ha spiegato Vento – unisce basket e integrazione. E’ uno sport nato nel 2003 a Cremona con l’obiettivo di favorire l’attività fisica e l’inclusione di persone con disabilità fisiche o intellettive. Questa disciplina vede la partecipazione di normodotati e disabili sia fisici che mentali nella stessa squadra, consentendo loro di esprimere al meglio le proprie capacità. Uno sport che si adatta alle diversità delle persone e non il contrario, in grado di arricchire non solo i ragazzi disabili ma anche e soprattutto i normodotati, i quali sviluppano nuove capacità di comunicazione, mettendo in gioco la propria creatività e instaurando relazioni affettive anche molto intense. Piacebaskin – ha proseguito – è la seconda squadra di Piacenza. La prima, nata qualche anno fa sempre su iniziativa mia e di don Tosca, è Assigeco, un tempo chiamata Caorso Baskin. Visto l’alto numero di nostri tesserati e le richieste sempre maggiori, potrebbero nascere presto nuove squadre: per noi è un’utopia divenuta realtà”.
Quella di ieri è stata un’occasione, oltre che per assistere a una partita amichevole tra la compagine piacentina e il Sansebaskin di Cremona, anche per ammirare da vicino le maglie ufficiali del Piacebaskin. Divise di gara, naturalmente biancorosse, realizzate con il sostegno della Fondazione Ronconi-Prati e Australian. A breve, infatti, si aprirà il campionato di baskin e Piacenza sarà inserita nel girone Lombardia sud.
“E’ sicuramente importante sostenere realtà come il Piacebaskin – ha sottolineato Giorgio Losi, membro del Cda della Fondazione – perché ci dimostrano, attraverso la loro attività, come la diversità rappresenti un concetto che può essere facilmente superato con la buona volontà. Vedere persone normodotate e diversamente abili giocare insieme nello stesso campo è qualcosa di magico perché dimostra che è possibile l’unione sotto un unico sport, sotto un’unica filosofia, di persone aventi caratteristiche fisiche o intellettive così differenti. Una bellissima esperienza, per noi, sostenere questa associazione”.
La partita contro il Sansebaskin è stata vinta dal Piacebaskin per 66-63 dopo una gara combattuta e sempre in grande equilibrio.
Stasera alle 20.05 andrà in onda su Telelibertà lo speciale a cura del giornalista Marcello Tassi interamente dedicato a Piacebaskin, all’interno del format “L’intervista”. Al suo interno le testimonianze di giocatori e dirigenti, assolutamente da non perdere.
LE REGOLE DEL BASKIN – Il baskin è una nuova attività sportiva che si ispira al basket, ma ha caratteristiche particolari ed innovative. Dieci regole ne governano il gioco, conferendogli caratteristiche incredibilmente ricche di dinamicità e imprevedibilità. Lo sport è stato pensato per permettere a persone normodotate e disabili di giocare nella stessa squadra, composta sia da maschi sia da femmine.
Il baskin permette la partecipazione attiva di giocatori con qualsiasi disabilità, fisica e/ o mentale che consenta il tiro in un canestro. Si mette così in discussione la rigida struttura degli sport ufficiali. Le 10 regole valorizzano il contributo di ogni individuo all’interno dello squadra: infatti il successo comune dipende realmente da tutti. Tale adattamento, che personalizza la responsabilità di un giocatore durante le partite, permette di superare positivamente la tendenza spontanea a un atteggiamento assistenziale, a volte presente nelle proposte di attività fisiche per persone disabili. Anche i normodotati beneficiano di questo percorso. Infatti nel baskin imparano ad inserirsi e ad organizzare un gruppo che conta al suo interno gradi di abilità differenti. I normodotati devono così sviluppare nuove capacità di comunicazione, mettendo in gioco la propria creatività ed instaurando relazioni affettive anche molto intense. Inoltre lo condivisione degli obiettivi sportivi con le persone disabili permette loro di apprezzare le ricchezze e le capacità che lo diversità porta con sé. I risultati raggiunti dai giocatori disabili sono considerevoli: è aumentata la fiducia in loro stessi, la capacità di coniugare il sacrificio al piacere, sono cresciute le abilità psicomotorie e quelle di interazioni con tutti i ragazzi e con gli adulti.
IL SERVIZIO DI MARCELLO TASSI
LE FOTO DELLA PARTITA DI ANGELA PETRARELLI
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