Under 15, vergogna contro l’arbitro donna: “Campi di cotone e di concentramento”

25 Maggio 2022 17:09

Si chiude come peggio non potrebbe la stagione del calcio giovanile piacentino, con due gravi episodi di razzismo.
La Pontolliese Gazzola è stata multata di 500 euro dal giudice sportivo per alcune frasi vergognose e inaccettabili rivolte da alcuni calciatori all’arbitro (una giovane ragazza di origini africane) della sfida persa per 2-0 sul campo del San Polo. A rendere il quadro ancora peggiore, il fatto che si trattasse di una gara dell’Under 15 provinciale.
“Al termine della partita, mentre si accingeva a fare la doccia – si legge nel comunicato ufficiale della Figc – l’arbitro udiva dei calciatori della società Pontolliese Gazzola urlare “Campi di cotone, questa!” e un altro calciatore ribattere “Campi di concentramento!”. Terminata la doccia, l’arbitro non trovava i dirigenti della società Pontolliese Gazzola, in quanto se ne erano già andati; trovava però l’allenatore, il quale rispondeva non sapere chi fossero i responsabili. Solo successivamente l’allenatore chiedeva ai propri calciatori chi fosse stato il responsabile. Anche in tale caso, i nominativi dei responsabili non venivano rivelati”.
Il giudice sportivo, rilevati questi gravi comportamenti discriminatori, ma non gli autori, ha applicato il criterio della responsabilità oggettiva e sanzionato la società: “Poiché è incontestabile che le urla razziste e discriminatorie siano pervenute dallo spogliatoio ove si stavano cambiando i calciatori della società Pontolliese Gazzola, sarà quest’ultima ad essere responsabile del comportamento dei propri tesserati”.

RAZZISMO A PODENZANO, SQUALIFICATO FINO AL 31 DICEMBRE
Sempre per frasi a sfondo razziale, un giovane giocatore del Podenzano Under 15 è stato invece squalificato fino al 31 dicembre 2022.
“Al 38′ del secondo tempo, il Direttore di gara espelleva il giocatore M.G. per doppia ammonizione. Notificata l’espulsione al calciatore, quest’ultimo insultava l’arbitro con un’espressione scurrile. Mentre l’arbitro annotava il provvedimento sul proprio taccuino, il medesimo giocatore urlava all’arbitro un insulto razzista, con specifico riferimento al colore della pelle”.

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