Gianluigi Montesissa alla leggendaria Milano-Taranto: “Sarà come la prima volta”
18 Giugno 2022 04:50
“Quattro ruote muovono il corpo, due ruote muovono l’anima”. Se poi queste due ruote sono quelle di una meravigliosa Moto Guzzi 500 Sport del 1955 color rosso fiammante, ecco l’anima prendere il volo. Due anni di “garage forzato” bastano e avanzano: il pilota gentiluomo Gianluigi Montesissa, classe 1947 ma con l’entusiasmo di un ragazzino, è pronto a tornare in sella alla sua fedele motocicletta che per ben 11 volte gli ha consentito si sfrecciare lungo le strade di tutta Italia nella mitica “Milano-Taranto”, gara di regolarità a tappe per moto d’epoca che rievoca la maratona motociclistica su strada degli anni ’50 e alla quale partecipano ogni anno centinaia di mezzi provenienti da tutta Italia e dal mondo.
“Quest’anno, per me, saranno 12” spiega non senza un filo di orgoglio l’indomito centauro originario di Carpaneto. “La gara è in programma dal 3 al 9 luglio e ci vedrà percorrere qualcosa come 1.600 chilometri lungo tutto lo Stivale. Partenza, neanche a dirlo, da Milano, seconda tappa a Villanova di Castenaso in provincia di Bologna), poi Perugia, Cassino, Potenza, Bari e infine l’arrivo sul lungomare di Taranto. Il tutto toccando strade panoramiche e suggestive che consentiranno a noi partecipanti (si parla di circa 300 motociclisti provenienti da quattordici Paesi, tra cui l’Australia, ndc) di godere di bellezze naturali, borghi, cultura e gastronomia. Devo dire che non sto più nella pelle: nonostante, infatti, il grande senso di solidarietà che si sviluppa tra noi piloti, nell’aria si respira sempre quella sana rivalità che porta tutti a voler primeggiare. Per non parlare, poi, dell’antica rivalità tra marchi storici come Guzzi e Gilera: anche in questa 35° edizione della Milano-Taranto non mancheranno sorpassi e duelli all’ultima curva, sempre nei limiti della correttezza e della sicurezza, è chiaro”.
Non rimane che augurare in bocca al lupo a Montesissa e alla sua Guzzi, pronti a portare lontano il nome di Piacenza lungo strade che non hanno una fine.
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