Automobilismo, il giovane Leonardo Fornaroli trionfa in Formula Regional European
10 Novembre 2022 04:18
Brillante successo per Leonardo Fornaroli, giovane pilota piacentino che compirà 18 anni il prossimo 3 dicembre e che ha conquistato la classifica rookie del Formula Regional European Championship by Alpine 2002.
“Con Trident – le parole di Gianpaolo Matteucci, manager del pilota – Leonardo si è reso protagonista di una stagione di grande spessore. Ha fatto vedere fin da subito il proprio talento e il lavoro svolto a Piacenza con la Yama Arashi l’ha proiettato in una posizione più competitiva rispetto alle scorse stagioni dove comunque aveva fatto vedere ottimi spunti. Con il maestro Rizzi e con la famiglia abbiamo istituito una sintonia quasi immediata, consultandoci con costanza e coordinando tutti gli aspetti necessari. È stato bravo, ora siamo già concentrati sul futuro, quando Leo sarà chiamato ad una partecipazione di livello ancora maggiore. Serviranno ancor più determinazione, lavoro e preparazione. “.
All’orizzonte un salto importante: il sogno concreto è trovare una squadra competitiva in FIA F3, palcoscenico prestigioso dove Fornaroli ha tutte le intenzioni di far bene, ma prima di un inverno di lavoro è tempo di riavvolgere il nastro.
IL PROTAGONISTA – “Vincere il campionato rookie – le parole del pilota piacentino – era l’obiettivo principale di quest’anno, anche se ho capito fin da subito non sarebbe stato facile perché c’erano tanti ragazzi competitivi. La sorpresa risponde al nome di Joshua Dufek, rivale di fine stagione che si è proposto ad altissimo livello nella seconda parte di campionato. Nella prima parte di stagione, invece, Sebastian Montoya era partito fortissimo, poi la svolta è stata a Budapest in un week end dove non è andato a punti. Da quel momento in poi, però, c’è stata la rimonta di Dufek, che mi ha impegnato fino all’ultima curva dell’ultima gara”.
Leonardo e la radice piacentina del lavoro alla Yama Arashi. “Con Gianfranco Rizzi (maestro del sodalizio) – racconta Fornaroli – abbiamo lavorato molto duramente, sia a livello mentale sia fisico, per riuscire a essere sempre competitivi al 100% in ogni week end di gara, una delle chiavi per vincere il titolo rookie. Ho fatto uno scatto importante rispetto all’anno scorso e devo ringraziarlo, anche perché mi ha sempre supportato nei momenti difficili della stagione. Per il prossimo anno l’obiettivo è approdare in F3; anche se abbiamo appena finito la stagione, non molleremo neanche di inverno e continueremo a lavorare duramente per cercare di arrivare ancora più competitivi nel 2023”. Infine conclude. “Con Trident abbiamo lavorato duro tutto l’anno preparando ogni week end e ringrazio il team che, pur essendo all’esordio nella serie, ha dimostrato di poter fare grandi cose”.
IL TEAM – “Come team Trident – commenta Luca Zerbini, team manager della scuderia milanese – siamo felicissimi di questo risultato. L’enorme talento di Leonardo ha prevalso in uno sport dove senza un pilota veloce e talentuoso non si ottengono risultati di questo livello. Per questo avevamo puntato su di lui e altri due validi giovani per la stagione 2022. In questo sport c’è anche una componente di squadra, dove ognuno contribuisce al risultato finale, così risulta importante anche il lavoro del team. Bravo Leonardo anche a lavorare con impegno sia con lo staff tecnico del team sia con Gianfranco Rizzi (Yama Arashi) sfruttando al massimo le opportunità di crescita sportiva che gli sono state date. Un ultimo pensiero va alla famiglia, importante sostegno anche morale per questi giovani piloti e la famiglia Fornaroli ha saputo distinguersi in questo”.
LA PREPARAZIONE CON GIANFRANCO RIZZI – “Leonardo – spiega il maestro della Yama Arashi – ha meritato assolutamente questo risultato; a inizio anno, l’obiettivo era di arrivare a metà classifica assoluta (tra 15esimo e 20esimo posto) e in top ten nei rookies (piloti al primo anno in campionato), invece ha vinto tra gli esordienti e ha chiuso ottavo in assoluto, un ottimo risultato che premia tutti gli sforzi profusi. Quando tre anni fa il padre mi chiese se potessi aiutare Leonardo nella preparazione, non pensavo che in così poco tempo sarebbe riuscito a migliorare così tanto, ma grazie alla costanza e all’impegno ce l’ha fatta. Dal canto mio, ho cercato di svolgere la mia parte al meglio, il coach ha un solo compito: far esprimere ai propri atleti tutto il loro potenziale. Un ruolo importante lo gioca la famiglia e Leonardo ha due genitori molto appassionati ma che non creano pressioni e non interferiscono con il team, che dal canto suo ha svolto un lavoro encomiabile: è stato bellissimo confrontarsi con loro per aggiungere anche un solo dettaglio”.
Nel corso degli anni, Rizzi ha portato tanti atleti alla conquista di risultati di primo piano in varie discipline sportive. “Il mio segreto? Nessun segreto, solo tre parole: programmazione, pianificazione e periodizzazione, che molti hanno studiato ma che poi vanno applicate. Quando un metodo funziona non è difficile, previo studio di adattamento, ricerche specifiche e formazione, passare da uno sport all’altro. Questa è la mia passione ed è quello di cui mi occupo tutti i giorni da oltre 40 anni”.
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