Il “filosofo” Gerbaudo è tornato: “Daremo tutto nelle ultime sette partite”
18 Marzo 2024 22:30
Finalmente è tornato a pieno regime e ora non vuole più lasciare il Piacenza. Matteo Gerbaudo punta a diventare uno dei pilastri della squadra biancorossa anche in futuro.
Ieri sera ai microfoni di Zona Calcio il centrocampista (soprannominato “il filosofo” per l’aria da studioso) ha raccontato come ha vissuto l’ultima partita a Crema, per lui 60 minuti da titolare dopo tanto tempo: “Un 1-0 sofferto? Vincere è sempre bello e va bene comunque, farlo in queste gare difficili ti dà ancora più carica ed entusiasmo”.
Il lungo infortunio ha pesato, un’esperienza negativa che però gli ha fatto sentire ancora di più sulla pelle la maglia del Piace, colori che non sfilerà nemmeno nelle prossime stagioni: “Qui sto benissimo – ha ammesso – certo, sono stati mesi duri, dalla partita con la Varesina non sono più tornato in pieno e avevo dolore a entrambe le ginocchia. La società è stata davvero presente e ora finalmente sto meglio, ho potuto mettere minuti nelle gambe a Crema e sono veramente contento di poter dare di nuovo il mio contributo”. Sarà utilissimo per inseguire il traguardo della Serie C: “Mancano solo sette partite e voglio essere presente con i miei compagni per il rush finale. Anche per i tifosi che ci hanno sempre sostenuto, ieri sembrava appunto una gara di Serie C per l’ambiente e l’atmosfera che hanno creato”.
Augura un pronto ritorno tra i professionisti al Piace anche l’ex biancorosso Settimio Lucci. Ospite a Telelibertà, il responsabile del settore giovanile del Fiorenzuola ha detto la sua sul momento della squadra di Tabbiani: “Mi confronto con Bernardi e il mister, vedo una squadra viva ma con diversi infortuni, tanto che a Vicenza andranno due Primavera. C’è però ancora tempo, ora arrivano le gare abbordabili”.
Con lui si parla poi dei giovani nel calcio: è vero che c’è poca pazienza con loro? “Si sente spesso questo refrain – la risposta – di ragazzi bravi ne abbiamo e vanno aspettati, capisco che la ricerca del risultato non lo consenta sempre però noi abbiamo l’esempio positivo delle storie di Sorzi e Anelli”.
Non è d’accordo con la regola dell’obbligo degli Under, “perché i giovani bravi giocano, ma non tutti sono pronti” ed elogia il lavoro fatto da Turrini “in Primavera, ma anche con la prima squadra è stato bravo perché l’ha rimessa su una buona strada”.
Nell’ultima parte del programma, il conduttore Michele Rancati e i giornalisti Giorgio Lambri e Paolo Borella hanno analizzato i campionati calcio dilettanti, con commenti e gol dall’Eccellenza alla Terza Categoria.
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