Il capitano Morelli racconta l’emozione dell’Adriatica. “Esperimento unico”

21 Aprile 2024 18:35

Una barca eccezionale che è diventata anche scuola di mare, laboratorio, studio televisivo galleggiante, barca sociale, navigando in quasi tutti i mari del globo e compiendo un giro del mondo oltre ad altre memorabili imprese. Il comandante di “Adriatica” Pier Bruno Morelli – comandante dal 2019 al 2023 – sarà ospite domani, lunedì 22 aprile alle 21, della Lega Navale di Piacenza alla Casa delle associazioni di via Musso.

IL MITO PER UNA GENERAZIONE

“Ho assunto il comando di Adriatica nell’aprile 2019, dopo un breve periodo di cantiere. Il Primo Maggio successivo ho trasferito la barca da Portoferraio ad Alghero, da cui sarebbe successivamente partita una circumnavigazione della Sardegna fino Cagliari, organizzata insieme al CRS4, un ente di ricerca sardo multidisciplinare, che ha coinvolto i ragazzi delle superiori e alcuni ricercatori in esperimenti e lezioni a bordo”, spiega Morelli. “Ero abbastanza emozionato sia per l’impegno che comporta il comando di una barca a vela di 22 metri (ero l’unico membro dell’equipaggio) sia per quello che Adriatica rappresentava nella storia dello yachting italiano, un mito per la mia generazione, esperimento unico e ad oggi mai più ripetuto”.

TANTA PAZIENZA

Che qualità bisogna avere per esercitare il comando a bordo di una barca come questa?
“Nessuna qualità particolare, ma solo quelle che ogni comandante di imbarcazioni deve avere avendo la responsabilità di un mezzo costoso e di persone ancora più preziose”, risponde il capitano. “Capacità di comando, una buona formazione professionale sia velistica sia tecnico-organizzativa, ma soprattutto un buon carattere e tanta pazienza”.

QUELLA CROCIERA 

Tra i momenti più emozionanti ricorda, ad esempio, una crociera da Napoli a Portoferraio con un’associazione di ciechi e ipovedenti: “Io ero preoccupatissimo di averli bordo per motivi di sicurezza, ma una volta lasciato il molo di Mergellina, l’applauso del mio equipaggio, rivolto a me che davo loro la possibilità di una avventura in mare, mi ha fatto capire quanto fossi fortunato a vivere quell’esperienza”.

NAVIGARE, NAVIGARE, NAVIGARE

Nei progetti futuri ha quello di navigare, navigare, navigare: “Finché sarà possibile. Voglio dedicarmi soprattutto all’insegnamento della vela e della navigazione, in particolare ai ragazzi delle superiori e anche a quelli più piccoli. Nella nostra sezione (Lega Navale Italiana di Lerici) abbiamo un progetto molto ambizioso che è quello di creare una scuola pubblica del diporto all’interno del triennio dell’Istituto Nautico per formare comandanti e marinai del diporto”.

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