Mazzocconi e le 60 candeline da spegnere sulla pista dei Mondiali Master di atletica

26 Luglio 2024 05:00

Paolo Mazzocconi durante una gara dei 100 metri

L’età non è nient’altro che un numero. Ancor di più nel caso di Paolo Mazzocconi.
E non solo per il suo look aggressivo: capello lungo raccolto in un codino, pizzetto brizzolato, braccia tatuate e orecchino.

Nonostante sia prossimo a tagliare il traguardo delle 60 primavere, questo muscoloso (e sempre abbronzato) sportivo piacentino quando vede una pista di atletica, sfodera il piglio e l’entusiasmo di un ventenne.

Ne è prova il fatto che a breve, dal 13 al 25 agosto, volerà a Goteborg (Svezia) per partecipare ai Mondiali Master di atletica, dove ex campioni con qualche ruga in più e inguaribili appassionati, si danno battaglia suddivisi in diverse categorie di età per salire sul tetto del mondo. Per Mazzocconi, che non è nuovo a questo genere di imprese, non può esserci avventura più bella.

“Spegnerò le sessanta candeline proprio sulla pista dei 100 metri piani – assicura –. L’obiettivo? Infilarmi al collo una medaglia sarà difficile, la concorrenza è agguerritissima anche perché si tratta pur sempre di un Mondiale. La speranza è che il recente anno di preparazione fisica consenta anche a me di potermi divertire”.

Mazzocconi è un autentico “cavallo di razza”: alle spalle un buon numero di competizioni internazionali, che gli hanno portato in dote una bacheca di tutto rispetto. “Sarà il mio secondo Mondiale – tiene a puntualizzare – dopo quello del 2015 che a livello individuale, nei 100 metri, mi vide arrivare ai piedi del podio. Decisamente migliore la mia avventura, sempre al Mondiale di Lione del 2015, nella staffetta 4X100: insieme ai miei compagni di Nazionale, infatti, riuscimmo a vincere l’oro. Impresa che nella staffetta replicammo anche all’Europeo del 2016, mentre al Golden Gala di Roma del 2015 stabilimmo il record del mondo nella 4X100 Master 50 che resiste ancora oggi. Nel singolo, invece, il mio risultato migliore rimane l’argento all’Europeo del 2016”.

Niente male, insomma, per un velocista non professionista che tuttavia – di anno in anno – ha sempre trovato lo stimolo giusto per tagliare nuovi traguardi. “Niente trucchi, il segreto – confessa Mazzocconi – è la passione. Dietro alle grandi soddisfazioni, nello sport come nella vita, c’è tanto lavoro e sacrificio. Dopo le mie otto-dieci ore in studio mi attendono gli allenamenti in pista e sinceramente non potrei essere più felice di così”.

© Copyright 2024 Editoriale Libertà