Rissa tra Besurica e Libertas, l’assessore Dadati: “L’aspetto educativo torni primario”
30 Settembre 2024 18:36
“Chi pensa di poter proseguire il proprio progetto sportivo abdicando alla funzione educativa dello sport e senza farsi carico della grande responsabilità che riveste nella tenuta della società attuale, commette un grave errore che provocherà ripercussioni sulla vita futura di tutti noi”. L’assessore allo Sport Mario Dadati è intervenuto in merito al grave episodio che si è verificato nella giornata di ieri, domenica 29 settembre, al campo della Besurica dove una gara tra Under 16 si è conclusa con una rissa.
È stato necessario l’intervento di due pattuglie dei carabinieri e anche dei soccorritori del 118 per medicare i feriti. Si trattava della partita tra Besurica e Libertas, valida per la terza giornata del campionato Under 16 interprovinciale. Per Dadati “l’episodio di ieri dovrebbe far riflettere tutti sulle caratteristiche della nostra società contemporanea, la funzione dello sport, la missione delle società sportive, il controllo e indirizzo delle amministrazioni pubbliche”.
“Come a scuola bisognerebbe dare maggiore importanza al percorso fatto dallo studente (ognuno dei quali è diverso da tutti gli altri) e meno al risultato delle verifiche, così nello sport l’allenatore dovrebbe valutare la prestazione dei propri atleti (di conseguenza della squadra) attraverso il comportamento in campo e non al risultato conseguito – il pensiero di Dadati -. E nel termine ‘comportamento’ comprendiamo aspetti tecnici, tattici, strategici, fisici, atletici, cognitivi, attitudinali”.
“Bisognerebbe osservare atteggiamento e comportamento dei giocatori in campo, ma anche in tribuna, negli spogliatoi, in casa, nel tempo libero, a scuola – continua l’assessore -. Perché tutti possono essere giocatori, ma non tutti possono essere buoni sportivi”. “Quante società sportive sono consapevoli della loro funzione sociale? Quante Società sportive antepongono gli aspetti valoriali a quelli agonistici? Quante società si comportano coerentemente rispetto ai valori identitari? Quante Società si impegnano quotidianamente per condividere i propri valori con tutte le persone coinvolte (giocatori, allenatori, dirigenti, accompagnatori, genitori, volontari eccetera)?” si chiede Dadati.
Il discorso di Dadati
“Il carico di responsabilità in capo alle società e alle associazioni sportive è sicuramente pesante, ma è arrivato il tempo di definire le priorità. Ed episodi come questo ne sono la prova. Chi pensa di poter proseguire il proprio progetto sportivo abdicando alla funzione educativa dello sport e senza farsi carico della grande responsabilità che riveste nella tenuta della società attuale, commette un grave errore che provocherà ripercussioni sulla vita futura di tutti noi.
Questa amministrazione crede fermamente nell’importanza del gioco e dell’agonismo, sostiene le società sportive con contributi e messa a disposizione di impianti. L’assessorato allo Sport ha iniziato la propria attività redigendo la “Carta dei Valori”, chiedendo alle società aderenti di adottare una serie di comportamenti coerenti con i valori dello sport.
Ha avviato il “Tavolo dello Sport”, luogo di riflessione e approfondimento, con l’obiettivo di ideare strategie mirate ad affrontare le criticità evidenziate, insieme ai rappresentanti di Federazioni, Coni, Cip, Asl, Medici Pediatri e Ufficio Scolastico.
Ha reso disponibile la “Mappatura di Sport e Disabilità” per mettere a disposizione tramite un unico documento tutte le possibilità di movimento e socialità per i disabili.
E’ evidente che risorse e impianti comunali dovranno avere destinazione prioritaria alle realtà che condivideranno la visione che identifica lo sport come strumento educativo, attivando azioni che abbiano nella formazione dell’individuo il loro obiettivo prioritario.
L’esclusione dei protagonisti di fatti incresciosi dalla vita societaria dovrebbe essere intesa come ultima e drastica soluzione, attivando invece azioni quotidiane di prevenzione, che condividano con le persone coinvolte valori e obiettivi della società sportiva, identificando così i pilastri di un gruppo che dovrebbe distinguersi per comportamenti virtuosi”.
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