Romanò conduttore, i centrali vincono la “sfilata”: un successo la cena dei Lupi

16 Ottobre 2024 12:34

Il team dei centrali composto da Simon, Galassi e Ricci che, agghindato con parrucche variopinte e improbabili occhiali da sole, arriva primo allo speciale concorso “sfilata dell’anno”. Gli aneddoti più curiosi riguardanti coach Andrea Anastasi, che la passata stagione definì “macchinone” un opposto avversario particolarmente corpulento creando un tormentone tra i suoi giocatori. Kovacevic e Andringa che presto diventeranno papà.

Le doti nascoste di Yuri Romanò, con il campione del mondo che – quando appenderà le ginocchiere al chiodo – avrà un futuro assicurato nelle vesti di conduttore. Sono solo alcune delle chicche che la cena dei Lupi Biancorossi, tradizionale appuntamento di inizio stagione, ha snocciolato l’altra sera all’agriturismo “Ama” di Vigolzone, dove 140 tifosissimi della Gas Sales Bluenergy (ai quali si sono aggiunti i giocatori al gran completo, lo staff tecnico, alcuni dirigenti e un gruppetto di giornalisti) hanno dato vita a un piccolo grande momento di risate e divertimento.

“Quest’anno abbiamo superato tutti i record in termini di presenze – ha commentato raggiante Debora Modicamore, presidente dei Lupi – e per questo mi sento di ringraziare i membri del direttivo, da Greta Tarenchi a Roberta Bonodi, senza dimenticare Chiara Vaccari, Massimo Tarenchi, Massimo Caperdoni e Matteo Colombi.

È un appuntamento al quale siamo particolarmente affezionati perché consente di rinsaldare il rapporto di unione, di squadra e di famiglia che vogliamo costruire con società e giocatori. Noi Lupi non siamo un di più, siamo un tutt’uno: c’è chi in campo gioca e chi sugli spalti lavora e tifa per supportare la squadra regalando spettacolo”.

Co-conduttore d’eccezione, bravissimo ad affiancare l’ormai consolidato Massimo Tarenchi, l’opposto (e idolo della curva) Yuri Romanò: “Per me è il terzo anno qui a Piacenza – ha spiegato – e ormai mi sento a casa. Questo grazie soprattutto ai Lupi, che non ci fanno mai mancare il loro affetto fuori dal campo”.

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