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Curatolo: «In palestra 5 volte la settimana dopo il lavoro»

Scherma, Francesco Matteo è il capitano del gruppo che ha riportato il Circolo Pettorelli in A2

Michele Rancati
Michele Rancati
2 aprile 2025|5 giorni fa
Francesco Matteo Curatolo in azione ai Tricolori di Piacenza
Francesco Matteo Curatolo in azione ai Tricolori di Piacenza
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Tre piacentini e uno spagnolo innamorato di Piacenza, uniti nei colori del Pettorelli e vincenti in pedana, riportando circolo e città in A2 dopo 11 anni. I Campionati italiani a squadre di scherma andati in scena da giovedì a domenica a Piacenza Expo hanno regalato non solo soddisfazioni organizzative al sodalizio del presidente Alessandro Bossalini, ma anche gioie in pedana. Spettacolare il percorso degli spadisti Andrea Polidoro, Tommaso Bonelli e Francesco Curatolo, maturati nel Pettorelli nel corso degli anni e capaci insieme allo spagnolo Alvaro Ibañez di sbaragliare la concorrenza in B1, centrando il secondo posto e il salto di categoria in A2.
Capitano, classe 1998 e protagonista nel bene e nel male, inteso in termini agonistici. Francesco Matteo Curatolo, classe 1998, è ormai un "veterano" del Pettorelli, con cui ha gioito sabato per la conquista dell'A2.
Originario di Centovera, Curatolo si è avvicinato alla scherma all'età di sei anni e in questo ventennio abbondante ha vissuto tante battaglie con la spada in mano.
Ce le racconti.
"Con il Pettorelli ho festeggiato le tre promozioni consecutive: dalla C alla B2, dalla B2 alla B1 e ora dalla B1 all'A2, ma prima ho dovuto condividere il calice amaro delle retrocessioni, con due salti all'indietro che ci hanno portato dalla B1 alla C1"
Qual è stata la promozione più bella delle tre?
"Quella più sudata è stata la prima, che ci ha portato in B2, eravamo tutti piacentini con Polledri al posto di uno spagnolo, e abbiamo faticato per centrarla. L'anno scorso il cammino è stato pressoché impeccabile, anche se avremmo potuto vincere la semifinale contro Castelfranco. Quest'anno, invece, è stata veramente incredibile sotto tanti aspetti".
Riviviamo i momenti salienti.
"In primis, ho cambiato ruolo, passando dall'apertura e chiusura al penultimo uomo, con la differenza tattica che entravo in un match che era già battaglia. Sono felice di aver reagito bene soprattutto nel terzo match ribaltato contro Cagliari che è valso l'accesso alle semifinali. Lì sono scoppiato in un pianto liberatorio, era un sogno che si stava realizzando dopo che eravamo sprofondati fino in C1. Sapevamo come non fosse la nostra categoria, abbiamo dovuto soffrire, fare squadra, crescere come persone e come atleti, sapersi accettare tra di noi e imparare a far fronte alle difficoltà della gara a squadre, molto diversa da quella individuale. Ci siamo compattati bene, abbiamo limato tanti meccanisimi e questo secondo posto con promozione in A2 è l'essenza di una squadra che ha imparato a capirsi. Inoltre, il tifo è stato incredibile, più che un bordo pedana sembrava una curva da stadio. Conquistare la terza promozione di fila in casa è stato un sogno unico".
Cosa c'è dietro questo successo?
"Ragazzi che sono andati in palestra 5 volte a settimana dopo aver finito di lavorare tornando poi a casa dopo le 21. Ci siamo ritrovati più volte anche nel week end, un sabato mattina o una domenica pomeriggio per sopperire a qualche seduta saltata per impegni lavorativi".
Nella prossima stagione sarà A2 dopo 11 anni.
"Un bel traguardo, da capitano ancora di più. Per me sarà la prima volta ed è una grande emozione. Già da lunedì ci siamo ritrovati ad allenamento per lavorare".
La squadra di spada maschile del Pettorelli promossa in A2 con - da sinistra - il presidente Alessandaro Bossalini e i maestri Carlo Polidoro e Francesco Monaco In alto da sinistra: Francesco Matteo Curatolo, Alvaro Iba¤ez, Andrea Polidoro e Tommaso Bonelli
La squadra di spada maschile del Pettorelli promossa in A2 con - da sinistra - il presidente Alessandaro Bossalini e i maestri Carlo Polidoro e Francesco Monaco In alto da sinistra: Francesco Matteo Curatolo, Alvaro Iba¤ez, Andrea Polidoro e Tommaso Bonelli