Pomodoro: duro attacco di Coldiretti. Gli industriali: “No comment”
30 Marzo 2013 10:14
Dopo numerosi incontri, la parte agricola e quella industriale sono ancora distanti nella trattativa che dovrebbe fissare il prezzo dell’oro rosso per la prossima campagna. Coldiretti Piacenza accusa gli industriali di non lavorare nell’interesse della filiera. “Non siamo più disposti a farci prendere in giro dal falso buonismo e dalla falsa magnanimità degli industriali. La verità è che evidentemente a loro non interessa nulla della filiera del pomodoro”. Così il presidente di Coldiretti, Luigi Bisi.
“Non siamo più disposti ad accettare proposte scandalose e se queste sono le condizioni e la loro volontà di valorizzare le nostre produzioni, ha proseguito Bisi, evidentemente siamo su due pianeti diversi. Le proposte di firmare a 80 euro/tonnellata con la scaletta nuova, o 85 euro/tonnellata con la scaletta vecchia, è l’ennesima conferma della volontà degli industriali di non voler trovare un accordo. Con questa proposta i prezzi restano invariati rispetto allo scorso anno”.
“Ma le cose stanno cambiando – continua il presidente di Coldiretti Piacenza che è anche vice presidente regionale – gli agricoltori non sono più disponibili a credere a tutto e, per fortuna, esistono anche alternative di coltivazioni, come dimostra il fatto che in 10 anni la superficie investita a pomodoro è diminuita di quasi 10 mila ettari. Nella nostra regione e in quelle limitrofe il pomodoro è una ricchezza economica e sociale che dà occupazione a decine di migliaia di persone e continuare a mettere in difficoltà le aziende agricole non creerà posti di lavoro, non farà crescere l’indotto e non procurerà prospettive di sviluppo. A queste condizioni il rischio delocalizzazione è altissimo, così come è matematico il fatto che anche quest’anno la campagna sarà molto più corta, con tutte le conseguenze legate all’occupazione, ai posti di lavoro e alle retribuzioni”.
Al momento si registra il no comment da parte dell’Unione alimentare Confapi “data la delicatezza della situazione”.
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