Autunno 2021, in Italia la musica dal vivo è ancora ferma

La ripresa è ripartita ma la musica in Italia è ancora ferma. Mentre anche a Parigi, poco distante da noi, hanno fatto il Global Citizen, concerto mondiale di 24 ore (con l’esibizione dei Måneskin), molti concerti previsti in ottobre slitteranno ancora. E se è pur vero che nel Piacentino si sono tenute serate per il Valtidone Festival ed il Piacenza Jazz Fest, il mondo della musica in Italia è già in subbuglio.
Quest’estate  si sono tenuti concerti in giro per lo Stivale, con l’obbligo di stare seduti, distanziati e di indossare le mascherine, ma la capienza era molto ridotta. E certi eventi non si potevano fare – se non illegalmente – poiché ballare era vietato. Quindi i concerti che si sono svolti secondo le regole hanno generato un’economia ridicola. Il paradosso è che, se leggiamo le cronache, in varie città si svolgono maxi-feste come quella per duemila liceali a Milano e poi quelle in vari locali costretti a chiudere. A un certo punto, lo si è visto, i giovani non li puoi più trattenere.

I musicisti e gli addetti ai lavori, si stanno chiedendo se, invece di reprimere, non sia meglio gestire la situazione, certamente ancora delicata ma non più in una fase di  emergenza com’era un anno fa. Le vaccinazioni dovevano servire a tornare alla vita normale, quindi anche alla musica – seppure con cautela e riflessione in merito. Ma la musica, si sa, in Italia non occupa mai i primi posti, quindi la riflessione sul come è arrivata in seconda battuta.
Se l’uso dei green pass fosse stato subito imposto in tutto questo settore, si sarebbe potuto agevolare l’avvio di certe attività che hanno molto sofferto. A Bologna, un concerto che prevedeva che il pubblico restasse in piedi non ha  ricevuto il permesso per attuarsi. Resta l’impressione che per molti amministratori  la cultura sia solo quella che si fa in un teatro o in un museo, ma non è così. E forse  è giunta l’ora di rompere questo immobilismo, senza generare situazioni di rischio, ma prendendo atto che il punto sul tema ormai si è polarizzato.
A fronte di una situazione drammatica, la categoria di musicisti e artisti è stata subito pronta a fare un passo indietro, ma ora è necessario che qualcosa cambi.  Come sta accadendo in altri Paesi europei ed anche in America (nella foto in alto, l’esibizione di Lizzo al Global Citizen di New York e, in basso, il pubblico – munito di green pass – al Central Park).

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