Billions è come Highlander: ne resterà soltanto uno
E’ tornata “Billions” e per essere davvero felici adesso ci manca solo la nuova stagione di “Succession” (che arriverà a metà ottobre su HBO negli USA e che poi sarà portata in Italia come sempre da Sky Atlantic ma non abbiamo ancora una data di uscita). Scrivere di “Billions” è come intervistare quelli brillanti che ti regalano il pezzo anche se le tue domande non sono poi così acute. Sono pezzi che si scrivono da soli: basta piazzare una manciata delle battute folgoranti di Brian Koppelman, David Lieven e Andrew Sorkin che si muovono in universo che parte dalla Bibbia e arriva a Billie Eilish e Midsommar transitando per Butch Cassidy (se avessi sottomano un genio della lampada gli chiederei di farmi ricordare a memoria tutti i dialoghi di Billions).
Arrivata alla quinta stagione, la formula delle serie, quella della lotta tra il procuratore generale Chuck Rhoades (Paul Giamatti) e il miliardario Bobby Axelrod (Damian Lewis) non è mai cambiata: del resto, quando riesci a far funzionare per anni lo stesso scontro tra male/finanza e male/giustizia perché cercare qualcosa di nuovo?
Nei 7 episodi andati in onda l’anno scorso, finito il momento in cui l’antagonista era Taylor Mason (Asia Kate Dillon), avevamo ritrovato Axe e Wags in una tenda indiana a sperimentare droghe naturali pronte per la commercializzazione di massa, delirando di guerre da fare e gente da decapitare. Un prologo funzionale all’introduzione di un nuovo nemico per Axe, Mike Prince. Ma sappiamo tutti benissimo dov’è la partita vera e giustamente non ci siamo lasciati distrarre da Mike Prince, dal matrimonio di Senior Rhoades o dal suo precario stato di salute, dal nuovo love interest di Chuck, dalle diverse e uguali sbandate dei loro figli adolescenti e ci siamo concentrati dritti su quello che conta per Axe e Chuck, che si conta su due dita della mano: distruggere l’avversario e Wendy Rhoades (Maggie Siff).
Wendy la moglie di Chuck che lavora per Axe e che è più intelligente di entrambi. Chuck ci prova fino all’ultimo a trattenerla: “In altri tempi saremmo scappati come Steve McQueen e Ali McGraw” (il riferimento è a “The Getaway”), ma Wendy, che alla fine della scorsa stagione ha scoperto che è stato Axe, e non Chuck, a salvarla dalla radiazione dall’albo degli psicologi, e ha subito avviato le pratiche per il divorzio, gli risponde con “Gangster Story”: “Più come Beatty e Dunaway: molti piani di fuga, ma alla fine ratatatata della mitragliatrice. Sanguinoso. Tragico. Senza scampo, niente da fare”.
Axe continua a citare “Il Padrino” e si annoia: ha raggiunto il traguardo dei 10 bilioni di dollari, ma la buona televisione imita la vita e Axe vuole una banca, come un Fassino qualunque. Quelli che sanno scrivere ti regalano un episodio che si chiama “Beg Bribe Bully” (Prega Corrompi Intimidisci), altro che Mangia Prega Ama, altro che chiacchiere.
Ma la vera bomba innescata dalla stagione è il pittore Nico Tanner, il nuovo love interest di Wendy: per spostare l’attenzione dall’attrazione tra lei e Axe, hanno preso Frank Grillo e gli hanno fatto fare l’artista, introducendo almeno un immaginario diverso rispetto all’astuzia, al potere e al denaro. Il personaggio è debole, ma ha lo scopo di scatenare la tremenda gelosia di Axe, che in una scena pazzesca spia l’ingresso della casa di lui per tutta la notte, aspetta che lei esca verso l’alba e poi la chiama e li invita a cena con la voce vellutata di chi nasconde oceani di risentimento. Non contento, ritira fuori i materassi de Il Padrino per attaccare Prince con in sottofondo i Metallica.
E a cosa ci sta portando tutto questo nelle nuove puntate? A un esasperante protagonismo di Axe che continua nei suoi ripetuti tentativi di infangare la reputazione di Prince senza dimenticare di neutralizzare Rhoades junior e senior fino ad arrivare alla relazione tra Wendy e Axe, raccontata sotto (e sopra) traccia per tutte e cinque le stagioni. Mancano due episodi alla fine di questa stagione, due episodi a “No direction home” e siamo qui in attesa di vedere Axe bruciare con gli occhi di Chuck, Mike, e Taylor
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