C’è bisogno di spazi per gli sviluppatori indipendenti italiani
All’affollata Milan Games Week & Cartoomics che si è svolta giorni fa a Rho Fiera anche videogame lontani dalle produzioni internazionali
Dal 22 al 24 novembre si è svolta a Rho Fiera la Milan Games Week & Cartoomics, un’importante manifestazione annuale dedicata a videogiochi, fumetti e “mondo nerd”. Come ogni anno, anche in questa edizione del 2024 era presente uno spazio dedicato ai videogiochi indipendenti italiani, in cui erano presenti diversi team con i prototipi dei giochi a cui stanno lavorando. Tra parentesi, va detto che definire con esattezza che cosa sia un “videogioco indipendente” non è mai chiarissimo. Lo sa bene anche chi osserva altri settori, come quello della musica (in cui “indie” significa ormai tutto e il contrario di tutto). Per comodità, possiamo dire che si tratta di videogiochi portati avanti da team piuttosto contenuti e lontani dal budget delle grandi produzioni internazionali.
Ogni anno emerge sempre qualche mal di pancia legato alla Milan Games Week: il biglietto costa troppo, alcuni stand hanno un volume troppo alto e non si riesce a parlare, il sabato ci sono troppi visitatori… ma almeno tra gli appassionati dei videogiochi ci sono sempre due elementi che vengono apprezzati. Uno è la presenza di ospiti internazionali di spicco (quest’anno è toccato a Shinji Mikami, il “papà” della celebre serie horror Resident Evil). L’altro è l’Indie Dungeon, lo spazio in cui provare i prodotti su cui stanno lavorando i team italiani. È uno spazio importante, che deve essere mantenuto e se possibile anche potenziato, con la speranza che possa offrire uno spazio gratuito a sempre più team. Per chi se lo stesse chiedendo, attualmente c’è un doppio processo: alcune postazioni sono gratuite per i team selezionati da Fiera Milano e Fandango Club Creators con la collaborazione di IIDEA (l’associazione italiana di categoria degli sviluppatori di videogiochi). Le restanti postazioni sono a paga-mento. Ricordiamo anche che non è l’unico appuntamento in cui piccoli team di sviluppo possono presentare i loro videogiochi in Italia. C’è per esempio l’ormai tradizionale appuntamento bolognese di Svilupparty, a maggio, oltre a diverse iniziative dal basso come l’itinerante Zona Warpa organizzata da Fabio “Kenobit” Bortolotti (noto a molti per i suoi concerti in cui suona con un Game Boy). Non è invece così frequente trovare i piccoli team italiani al Lucca Comics& Games, nonostante sia la più nota e frequentata fiera “nerd” dell’Italia, anche se quest’anno avevano una piccola area dedicata.
Tornando all’Indie Dungeon della Milan Games Week, al suo interno si trovano molte anime differenti. Da un lato ci sono videogiochi creati da team composti da laureandi e neolaureati. Come Paradox, un interessante platform in cui bisogna risolvere enigmi a cavallo tra due linee temporali diverse. O come Keybound, un gioco in cui i tasti da premere per eseguire determinate azioni cambiano continuamente durante la partita. O, ancora, ci sono diversi progetti presentati da un gruppo di studenti e studentesse del Politecnico di Torino. Al loro fianco si trovano anche progetti più estesi e in una fase più avanzata di lavorazione, come On Your Tail di Memorable Games, di cui è disponibile una demo su Steam e su Nintendo Switch. Si tratta di un videogioco investigativo con protagonisti degli animali antropomorfi (più o meno come la società mostrata nel famoso cartone Zootropolis) e ambientato in un immaginario paesino della Liguria, fattore che lo inserisce nell’inaspettatamente ampio filone di giochi ambientati in Italia.
di Francesco Toniolo
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