Cercavo un filmaccio pazzo, mi hanno dato “The Northman”
Date a Robert Eggers un po’ di budget e lui vi sparerà fuori una saga norrena di urla riti morte sangue vendetta e bambini che muoiono male: avevo proprio voglia di un film con poche parole e tante teste mozzate ed ecco arrivare “The Northman”, dramma con echi shakespeariani. O meglio, dramma che prova disperatamente ad avere degli echi shakespeariani, e che poi si rende tragicamente conto del fatto che non basta chiamare il protagonista Amleth se poi la sua kill list impallidisce di fronte a quella di Arya Stark.
Il giovane Amleth scappa dallo sterminio della sua famiglia di sangue reale, diventa rapidamente il 45enne Alexander Skarsgård (figlio della 55enne Nicole Kidman che era sua moglie solo qualche anno fa in “Big Little Lies”, vabbè che si facevano figli presto nel medioevo) e torna per cercare vendetta e riconquistare il trono. Nel resto del film ci sono altre cose shakesperiane, madri degeneri, streghe, destino, corvo dai tre occhi, game of thrones, la prima trilogia di Guerre Stellari, Björk: e con tutto questo Eggers, che ha fatto un film che funziona su due uomini in un faro, non riesce a creare un mondo.
A Eggers piace lo sporco, i capelli lunghi, la contaminazione dell’essere umano, l’istinto primordiale, i riti, Willem Dafoe, Anya Taylor-Joy, ma ci sono diversi momenti in cui è netta la sensazione che il film gli sia sfuggito di mano: in parte potrebbe essere un problema di doppiaggio, in parte la decisione della produzione di togliergli il “director’s cut”, di inserire scene aggiuntive e di tagliare la lunghezza complessiva del film, non diciamo di no. Eppure, con tutta la sua splendida ambientazione naturale, con tutta quella costruzione scenografica artificiale, le brutali scene d’azione sono le uniche che reggono la tensione, e alla fine per funzionare il film avrebbe avuto bisogno di meno soldi, meno star, meno struttura, molti meno dialoghi e molta più follia visionaria come fa Panos Cosmatos quando dice “Giro una storia di vendetta” e ti propone “Mandy”.
Ecco, avrei tanto voluto vedere un filmaccio pazzo, e invece “The Northman” è un filmaccio pazzo solo a tratti: quanto ai vichinghi, andrò a rivedere “Valhalla Rising”, dove Mads Mikkelsen è muto e taglia tantissime teste.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE