“Daisy Jones & the Six”, miele per rockettari nonostante alcune pecche
“Daisy Jones & the Six” è la serie televisiva dedicata all’immaginario del Classic Rock anni Settanta da non perdere su Amazon. Diciamolo subito: ne vale la pena, nonostante alcune pecche. Ad esempio, il protagonista maschile (il monoespressivo Sam Claflin) che sembra staccarsi, anche come look, dal contesto. E, soprattutto, la sceneggiatura: ci sono alcune puntate stiracchiate che era meglio snellire. A questo proposito, vale la pena accaparrarsi il romanzo originale di Taylor Jenkins Reid, anche dopo aver visto la serie, per cogliere gli aspetti narrativi più fluidi e dettagliati della storia.
Apprezzamenti all’ottima Riley Keough (nipote di Elvis, di gran lunga più affascinante e brava di sua madre Lisa Mary Presley) e alle canzoni, le location e i riferimenti a storiche band – su tutte i Fleetwood Mac di “Rumours“, ma non solo: c’è forse più Janis Joplin di Stevie Nicks nei rimandi esistenziali e interpretativi della Keough (nel ruolo di Daisy Jones), più Kris Kristofferson di Lindsey Buckingham, oltre a molti altri riferimenti e sonorità, dai Doors a Joni Mitchell, Woodstock & C. Per questo motivo, come già sottolineato, musicalmente della serie non si butta via nulla, così come della brillante fotografia e dei costumi d’epoca (quelli sì, femminili, da nicksiano “white-winged dove“).
Ora aspettiamo che arrivi la seconda stagione della serie. E’ già in preparazione, per forza, visto il grande seguito (specialmente negli States) e il finale “sospeso” della prima (che non raccontiamo per evitare spoiler).
Intanto, godetevi l’inizio di “Daisy Jones & the Six”: it’s only rock’n’roll but I like it.
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