Dal soprano maschio alla direttrice d’orchestra: le disparità nella musica
Samuel Mariño è un sopranista. Significa “soprano maschile”. In pratica, la sua voce è in grado di eseguire le Arie composte per i castrati del Settecento. Ha da poco pubblicato un album per Decca Classics dal titolo “Sopranista” ed è stato, qualche giorno fa, la star assoluta di un recital a St. Martin-in-the-Fields, di fronte a un pubblico londinese in visibilio.
Come nelle migliori ascese che solitamente qui raccontiamo, anche gli inizi di Samuel sono stati tutt’altro che semplici. Lo ha ricordato lui stesso in molte sue interviste di promozione del disco: “Da adolescente sono stato vittima di bullismo proprio a causa della mia voce acuta. La stessa che mi ha reso famoso”, ha raccontato il cantante, noto anche per i suoi look estrosi e femminili. Infine, alla domanda “Ne hai sofferto?” ha risposto “Sì, certo, ma sono un artista e mia madre un giorno mi ha detto ‘Vai per la tua strada’. Il mio segreto è quello”.Di sicuro è andata per la sua strada anche Speranza Scappucci, prima italiana a dirigere un’opera alla Scala (“I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini, lo scorso gennaio), ma anche prima italiana a dirigere opere a Berlino, Parigi, Londra…In una bella intervista di Maria Laura Giovagnini, alla domanda “Come ha fatto a spingersi oltre i suoi stessi sogni?” lei ha risposto “La musica mi ha accompagnato sin da bambina in modo naturale, non c’è stato un momento in cui ho detto: ‘E’ la mia strada’. Credo dipenda dal carattere, e dall’essere cresciuta in una famiglia molto cattolica: sono convinta che, se si è seri in quel che si fa, le cose accadono”.
Al momento, Scappucci è richiesta praticamente ovunque, la sua bravura ha dimostrato anche ai più scettici – forse non a tutti, ma c’è gente irrecuperabile e peggio per loro… – che la musica è un linguaggio universale, non ha genere: il risultato dipende dalla sensibilità, dall’intuizione e dalla preparazione.Credo la pensi così anche Marisa Monte. La cantautrice brasiliana, che sarà in concerto il 16 giugno a Milano e poi in altre città d’Italia, ha dichiarato: “Nella musica domina ancora il maschilismo, ma ora ci sono più cantautrici… Viaggio in tour con un gruppo che è al 95% fatto di uomini e questo riflette molto la società. C’è ancora misoginia”.
L’antidoto? Essere una donna leader, il resto dipende anche dagli uomini.
Scegliamoli bene, quando possibile.
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