David Byrne tra musica e progetti editoriali: “Ho grande fiducia nell’umanità”
David Byrne è un musicista e un intellettuale tra i più rappresentativi degli ultimi 50 anni. Ci ha abituati ad esplorazioni che vanno oltre al suo percorso artistico di grande respiro. Dai Talking Heads, reduci da una sorta di rilancio grazie alla riedizione del docufilm “Stop making sense”, che li ha fatti conoscere alle nuove generazioni. Da una carriera solista di tutto rispetto, che include due album con Brian Eno (“My life in the bush of ghost” del 1981 e “Everything that happens will happen today” del 2008), un album in collaborazione con St. Vincent (“Love this giant” del 2012) e l’ultimo progetto discografico: lo straordinario “American Utopia” del 2018, portato in tour anche in Italia suscitando intense emozioni. Dai suoi libri – tra i tanti, ne citiamo due pubblicati da Bompiani in italiano:“Diari della bicicletta” del 2009 e il seminale “Come funziona la musica” del 2012.
La lista degli altri progetti di David Byrne, genio asperger, sarebbe ancora più corposa considerando le sue colonne sonore, i suoi lavori teatrali e cinematografici, le produzioni e le continue incursioni nel mondo dell’arte, newyorkese in particolare. New York è infatti la città dove il musicista scozzese ha scelto di vivere e lavorare, girandola e assaporandola (naturalmente) in bicicletta.
Ora Byrne è preso da un nuovo impegno, “Reasons to be cheerful”, titolo preso da una canzone di Ian Dury per «un progetto editoriale che cerca il buono nel mondo». E “Imagine 5” è una rivista annuale che si prefigge di sensibilizzare in maniera tangibile le persone nei confronti dell’ambiente e della sua salvaguardia. Un progetto a cui David Byrne tiene moltissimo, tanto che ce lo spiega punto per punto.
Il magazine
«Noi di “Imagine 5” siamo narratori che vogliono essere d’esempio al lettore ispirandolo a vivere una vita rispettosa del pianeta. Attraverso storie di speranza nella nostra rivista cartacea e online (www.imagine5.com) cambiamo le prospettive e ti aiutiamo a capire che il cambiamento sostenibile è già in corso. Accende la tua immaginazione, ti fa riflettere e ispira l’azione nella tua vita quotidiana».
David Byrne in copertina
Il numero con David Byrne in copertina lo ritrae in uno scatto di Dario Calmese/Trunk Archive, e contiene la sua riflessione “Humas give me hope” (L’umanità mi dà speranza). «La pubblicazione contiene 180 pagine di storie per emozionarti, su persone che ti ispirano, immagini che ti colpiscono e suggerimenti da provare in prima persona. Un distillato del nostro lavoro migliore, progettato per la condivisione. E la carta della rivista ha un profumo davvero buono quando sfogli le pagine. Ciò detto, ci si può abbonare anche online».
L’impatto sul pianeta
«Produciamo questa rivista una volta all’anno per condividere storie che ispirano un cambiamento positivo. La produzione della rivista ha un impatto ambientale, compresa la carta (che è certificata FSC e Nordic Ecolabel), la stampa, la spedizione e le emissioni legate alle nostre operazioni generali e a quelle dei nostri fornitori. Per ogni copia, stimiamo che l’impronta di carbonio sia simile a quella di fare un bagno o mangiare una pizza vegana, e questo senza tenere conto dei contributi a progetti volti a compensare le emissioni. Più persone potranno apprezzare ogni copia, minore sarà l’impatto per ciascuna persona. Aiutateci a trarne il massimo condividendo la tua copia quando hai finito!».
di ELEONORA BAGAROTTI
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