Estate coi videogiochi Game Boy in spiaggia e Pokémon con gli amici

Considerando la crescente popolarità dei videogiochi nel corso dei decenni, i ricordi estivi di sempre più persone sono legati anche al medium videoludico. Del resto, soprattutto quando si è piccoli, in estate c’è molto tempo libero da poter dedicare alle proprie passioni, tra un compito e l’altro. Per cui è facile sedimentare nel corso degli anni molti ricordi legati a questa stagione. E quella del ricordo personale è una delle due declinazioni – la più immediata – del rapporto tra nostalgia estiva e videogiochi. L’altra ha a che fare con i mondi vissuti all’interno del medium, in cui si assiste a una rappresentazione dell’estate che non viene dunque vissuta direttamente da noi, ma tramite un avatar.

Parlando di esperienze dirette, invece, ciascuno ha le sue personali storie da rievocare e condividere. Magari si trascorreva il tempo in una sala giochi vicino alla spiaggia, alle prese con Metal Slug o con House of the Dead, aspettando che arrivasse il momento di fare il bagno. Oppure ci si portava il Game Boy in montagna e lo si utilizzava per giocare a Pokémon con i propri amici, tra una passeggiata e l’altra. O, ancora, quando ci si trovava a casa e faceva troppo caldo per uscire, si passava qualche ora davanti alla console o al computer, con il ventilatore acceso. E magari ci si trovava ogni giorno a casa di un amico diverso per sfidarsi con Mario Kart, con Tekken o con qualsiasi altro videogioco multiplayer. Ma alle volte andava bene anche giocare a turni con un single player, passandosi il controller e guardando cosa facevano gli altri. Senza dimenticare i videogiochi horror.

Forse noi italiani non siamo più di tanto abituati ad associare le storie di paura all’estate, ma altrove questo binomio è ben più presente, come negli Stati Uniti e in Giappone, dove le sere estive rappresentano un’occasione fantastica per raffreddarsi con qualche brivido freddo lungo la schiena, grazie a mostri e fantasmi. Per cui anche un bel videogioco horror può funzionare ottimamente, con il contrasto tra il buio della propria stanza e il sole cocente all’esterno.

Infine, non bisogna dimenticare che alcuni famosi videogiochi che sono nati proprio grazie ai ricordi estivi. Come The Legend of Zelda, la famosa e longeva serie che ha come protagonista Link.

Tra le ispirazioni alla base del gioco, come ha dichiarato il suo creatore Shigeru Miyamoto, ci sarebbero state anche le sue esplorazioni della campagna giapponese, in cui era talvolta possibile imbattersi in piccole grotte, radure nascoste e altri segreti che – agli occhi di un bambino – davano l’idea di una grande avventura. E volendo anche i famosissimi Pokémon sono nati grazie al contesto rurale giapponese, in cui Satoshi Tajiri (il creatore della serie) andava a caccia di insetti da bambino, insieme ai suoi amici. Non bisogna dimenticare che collezionare insetti è stato per lungo tempo (e in parte è tuttora) un hobby molto diffuso tra i giovani, in Giappone. Un hobby tipicamente estivo. E dalla collezione di insetti a quella dei Pokémon il passo è stato (relativamente) breve. Tra qualche anno, probabilmente, molte persone ricorderanno con grande nostalgia certe torride passeggiate estive compiute per andare a catturare un po’ di mostriciattoli con Pokémon Go, la versione per smartphone della popolare serie in cui bisogna muoversi fisicamente per andare a trovare Pokémon e Palestre.

di Francesco Toniolo

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